Banalizzazione della realtà

di Raffaella D’Adderio

 cibi-abbronzanti

Con la stagione estiva, ecco comparire su rotocalchi, riviste e pagine web i soliti titoli sensazionali su argomenti proposti ogni anno, persino col riciclo di vecchi articoli. Solo qualche novità del momento fa capolino, ma trattasi di notizie ancor più inutili per il sapere comune. Nella vita non guasta quel pizzichino di superfluo, ma siamo travolti da informazioni date a raffica, buone solo per distogliere l’attenzione da ciò che realmente succede. Chi se ne frega se le showgirls in spiaggia hanno la cellulite, se un vip ha scelto le Seychelles piuttosto che le Galapagos per le vacanze, se una coppia di nullità (lui calciatore milionario-lei ex velina) si è fermata in una pasticceria a fare un peccato di gola! E’ tanto straordinario scoprire se certi bipedi privilegiati scelgano bigné o diplomatico? La prova costume, i cibi ipocalorici per un’ottima forma, gli alimenti pro abbronzatura, la dieta mediterranea come must, consigli per il calo del desiderio nella coppia, rischi da evitare come punture di insetti e colpi di calore: sono le altre irrinunciabili ultime nuove. Perché non chiederci (pure!) come mai il subcosciente spinga Balotelli a lasciare le sue auto di lusso sempre in doppia fila? Balo fa da apripista al gossip, ma altri non sono da meno! Le notizie più in voga del momento sono gli accadimenti del post Mondiali. I calciapalla italiani come rimedieranno allo stress psicologico della sconfitta internazionale con annesso sfottò? Detergendo le loro “assicuratissime” terga nelle acque cristalline dei paradisi tropicali. Questo poco ci importa (altrimenti cadremmo nel concetto banale del ricco che non soffre!). In realtà, ciò che desta sconforto è doversi sorbire ogni dì l’agenda del loro tour vacanziero, da cui vengono fuori particolari su cui sembra che non esserne informati creerebbe scompensi cardiaci o l’orticaria da gatte pelose (larve di piante). Ma per quanto tempo ancora l’italianum medium sarà affetto da ignoranza “bulimica”? Da essa il passo è breve verso la superficialità, la distorsione della realtà, la facile invidia, la negazione dei rapporti umani… e se lo ha detto un poeta irriverente come Charles Bukowski… c’è da crederci: “Tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo! Non fosse che per questo dovremmo amarci tutti quanti e invece no, siamo schiacciati dalle banalità, siamo divorati dal nulla”.

 

A 6 persone piace questo articolo.

Commenti

commenti