di Matteo Ricucci
Nella mano sicura
e diritta, l’arma tuonò
e scintille in corona
di fumo accompagnarono
lo scoppio. Pugno di fuoco
percosse il corpo
dell’infelice donna.
Un lampo di meraviglia
inondò i suoi occhi.
Attimo lungo quanto
la vita che le restava.
Si chiese perché a sparare
fosse stato l’uomo amato.
La sua mano, disperata,
si chiuse ne nulla.
Ora va alla deriva,
barca senza timone,
mentre nel silenzio
fatto buio, varcata
altra dimensione,
un dubbio per sempre
la perseguiterà:
“Può uccidere l’Amore?”