Nelle Marche la mafia del biogas

Il Tribunale di Ancona avvalla la denuncia di Forza Nuova:

“Ora la testa di Spacca”

 tribunale di ancona

Era l’inizio del 2013 quando Forza Nuova denunciava possibili illeciti riguardanti le concessioni delle autorizzazioni per la realizzazione degli impianti biogas nella Regione Marche. A distanza di 15 mesi il tribunale di Ancona, grazie alle indagini di Guardia di Finanza e Corpo forestale dello Stato, ha provato l’esistenza di un vera e propria mafia biogas nella regione. L’inchiesta  ha ricostruito  gli stretti legami personali e d’affari esistenti tra funzionari regionali e progettisti che, “orientando” anche le modifiche della normativa regionale, hanno agevolato gli imprenditori i quali hanno potuto beneficiare delle autorizzazioni uniche necessarie per la realizzazione di tali impianti. Gli elementi di prova acquisiti hanno evidenziato l’esistenza di un vero e proprio “cartello affaristico-istituzionale” responsabile, a vario titolo, dei reati di corruzione, abuso d’ufficio, falsità ideologica, truffa ai danni dello Stato, illeciti urbanistici ed ambientali. Per le persone giuridiche coinvolte è stato contestata la responsabilità amministrativa dell’ente (articolo 5 del D.lgs. n. 231/2001), in relazione alle procedure di concessione delle autorizzazioni uniche necessarie per la costruzione di sette impianti a biogas. L’inchiesta coinvolge, a vario titolo, 15 società e 20 persone tra cui funzionari regionali. Contestati reati come corruzione, abuso d’ufficio, falsità ideologica, truffa ai danni dello Stato, illeciti urbanistici ed ambientali. Forza Nuova  ha portato avanti negli ultimi anni una durissima battaglia contro il biogas, non ideologica, ma fondata sulla consapevolezza che il proliferare indiscriminato di impianti del genere danneggia gravemente l’agricoltura, cominciando dall’aumento degli affitti terrieri per arrivare al prezzo del mais necessario al funzionamento degli impianti. Coltivare mais per alimentare impianti inizialmente destinati allo smaltimento di rifiuti agricoli è una pura follia, tutti lo sanno. Eppure lo stanziamento dissennato di milioni di euro-incentivi ha fatto la sua parte, innescando la speculazione e creando le basi per un piano criminale tra pubblica amministrazione e privati. È solo grazie al condono “all’italiana” arrivato con il Dl 91/2014 che le centrali costruite non dovranno essere smantellate, come aveva in un primo momento  stabilito la Corte costituzionale, con la sentenza 93 del 20 maggio 2013. Forza Nuova chiede il blocco immediato di tutte le autorizzazioni, ulteriori accertamenti sulle responsabilità istituzionali e la testa di Gian Mario Spacca: dimissioni  e azzeramento della Giunta regionale che porti a  nuove elezioni”.

Davide Ditommaso, Forza Nuova Marche

 

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