Dal canile comunale la storia di un cane

Le peripezie burocratiche non riguardano

solo le persone ma anche gli animali

 cane-e-burocrazia

Quando un semplice documento può cambiare la vita di un cane. È la storia di un cane, un meticcio di taglia medio-grande che fino a poche settimane fa viveva nel centro storico di Macerata. Purtroppo, per motivi economici la coppia che lo accudiva fu costretta a consegnarlo al Canile della città “Gli amici del cane”. Le difficoltà per il cagnetto iniziarono, però, qualche mese fa quando il suo primo padrone finì in carcere. Il povero cucciolo di appena un anno venne accolto da una coppia che abita nel centro storico; il cane viveva felice, a volte faceva qualche “visita” ai negozi situati lungo le “scalette”, riceveva carezze e anche qualche bocconcino. A un certo punto i suoi proprietari temporanei non riuscirono ad assicurargli l’accoglienza e giunse al canile comunale. Da quel momento in poi la sua vita si è trasformata in un incubo burocratico finito solo grazie al grandissimo impegno della Meridiana cooperativa sociale, dei responsabili del canile e dei tanti volontari che hanno preso a cuore la sua storia. Già dal suo arrivo nella struttura comunale è chiaro che soffre, non è abituato a stare in un box, lui ama la libertà, il contatto con le persone. La responsabile del canile, Maria Di Piero, lo fa incontrare con moltissime persone e cercando per lui un’adozione, mentre si sforza ogni giorno a stargli vicino. Quasi subito arriva la persona giusta che vorrebbe portarlo immediatamente a casa. La sua nuova e felice vita sembra, però, ancora lontanissima perché il suo padrone registrato all’anagrafe canina risulta essere la persona che attualmente è in carcere e senza il suo nulla osta il cane non può essere adottato. Inizia così una vera e propria indagine portata avanti da Barbara Vittori, direttrice di Meridiana cooperativa (gestore del canile comunale) e presidente dell’associazione di volontariato Argo, che dopo varie telefonate e aiuti da parte di molti volontari riesce a rintracciare il legale del padrone e, attraverso l’avvocato, convincerlo a rinunciare alla proprietà del cane. Qualche giorno fa, ecco la buona notizia: il cane può finalmente abbracciare la sua nuova famiglia. Tutto è stato reso possibile grazie all’impegno degli operatori del Canile di Macerata che hanno come primo obiettivo il benessere di tutti gli animali che vengono accolti. Non solo, la Meridiana lo ha accudito e ha scelto di rinunciare al finanziamento comunale che avrebbe percepito per anni mantenendo il cane nella struttura, perché il primo obiettivo è stato il suo affidamento; come quello degli oltre 100 cani adottati ogni anno e che non peseranno mai più sulla spesa delle casse comunali. A dare un contributo fondamentale al lieto fine di questa storia sono stati  anche i moltissimi volontari che hanno fornito informazioni e contatti grazie a cui oggi il nostro amico a quattro zampe è ritornato a essere un cane felice e amato.

 

A 7 persone piace questo articolo.

Commenti

commenti