Quattro chiacchiere con ser Muluccio
A una prima lettura risulta divertente l’intervento di chi si firma ser Muluccio, intervento pubblicato nell’ultimo numero de La rucola, a proposito del lungo e colpevole ritardo nella ricollocazione dell’antico orologio sulla torre di piazza. Ma l’umorismo è solo una copertura di un deciso intervento nei confronti dell’Amministrazione comunale che, vuoi per scarsità di fondi (peraltro garantiti in parte da terzi), vuoi per scarsità d’iniziativa (di Renzi non se ne trovano molti in giro), vuoi per scarsità di conoscenza (si è arrivati al punto di definire l’operazione un falso), tutto va avanti con la lentezza del lumacone, quello di piazza Mazzini, per intenderci, che aspetta ancora un filino d’acqua… basterebbe infatti regolare il flusso per non inondare la piazza. Comunque il Sindaco ha promesso che il 2014 sarà l’anno dell’orologio e noi gli crediamo; quindi niente azioni violente, caro ser Muluccio, quando tornerai per controllare; ormai dalle nostre parti non si usa più la violenza per avere ragione: i forconi da tempo sono arrugginiti, spuntati e si possono trovare numerosi solo nei musei della nostra terra. Ma, orologio o meno, resta il problema del centro storico, che recentemente un concittadino che ha fatto molta strada nel mondo, ha definito “deserto dai tartari”. Il preciso richiamo all’opera di Buzzati da parte di un artista che se ne intende e molto di scenografia lascia perplessi: se così fosse, allora il palazzo del Comune si potrebbe identificare con la fortezza Bastiani; e proseguendo nel gioco, il Sindaco potrebbe essere l’anziano colonnello Filimore o il giovane e intraprendente tenente Drogo? Bisognerà chiederlo a Dante Ferretti nella sua prossima capatina in città. Nel frattempo speriamo che almeno i tartari si facciano vedere: i commercianti del centro storico li attendono a braccia aperte.
Siriano Evangelisti
Immagini di Cinzia Zanconi