Aretusa

Canto delle acque nella Metamorfosi

 aretusa

Si è coniugato a teatro un evento straordinario, la collaborazione tra le Università di Macerata e di Camerino e lo spettacolo teatrale, finalizzata alla diffusione di opere relative all’archeologia e alle scienze della terra. Il progetto è denominato “La poesia come migliore strumento di accesso e divulgazione della conoscenza” e ha già visto la messa in scena di una prima opera intitolata “Eratosthénes, il volto della terra”. Ora è la volta di “Aretusa, canto delle acque nella Metamorfosi”, dove la natura è il tema principale mentre il racconto mitologico dà la narrazione teatrale, con il titolo che evidenzia il ruolo fondamentale dell’acqua nel ciclo vitale. Gli autori del lavoro teatrale sono Enzo Catani, un archeologo docente di archeologia, e autore di numerose pubblicazioni scientifiche, che conduce scavi e ricerche in Italia, Libia e Croazia, e Fabio Pallotta, geologo professionista nel campo della ricerca geologica e geoarcheologica, autore di saggi scientifici e opere teatrali. La regia e le coreografie sono di Roberto Lori con musiche composte ed eseguite da Nazzareno Zacconi. L’umido calore che nasce dall’intimo abbraccio di un atomo di ossigeno e due di idrogeno scatena la vita e, con essa, il racconto mitico che, dagli albori dei tempi, gli uomini narrano per spiegare l’origine delle cose. E’ la storia di Aretusa, la Ninfa d’acqua limpida che dal Peloponneso attraversa le profondità della terra senza smarrirsi, restando intatta e cristallina, a rifornire di linfa vitale gli abitanti di Siracusa. Con il racconto della metamorfosi di Aretusa si intrecciano le vicende di altre divinità dell’Olimpo, di semidei e di eroi locali, ambientate in Grecia e in Sicilia. Aretusa, liquida e carnale, sarà inseguita da Alfeo, fiume possente dell’Elide, che non esita ad attraversare il mare pur di raggiungere l’Amata. La sotterranea corrente di Alfeo alimenterà così la fonte perenne di Ortigia. I dialoghi poetici e le coreografie nelle armonie musicali offrono al pubblico l’eterno messaggio: “l’idrosfera canta, canta nella metamorfosi; mentre il mare è lì, da sempre, a invadere il mondo, a imporre la vita”.

Fernando Pallocchini

 

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