Un salto, un volo, un tuffo

di Siriano Evangelisti

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Un libro da 355 pagine, centinaia d’illustrazioni in bianco e nero e a colori, un volume di grande formato dal titolo che ne chiarisce solo in parte il contenuto: “Un salto, un volo, un tuffo al passato”. L’autore è Paolo Marinozzi da Montecosaro, scrittore, regista teatrale, collezionista impareggiabile, curatore di grandi eventi culturali organizzati dal suo Centro del Collezionismo, che in oltre venti anni di attività ha portato nella bella cittadina a due passi dal mare personaggi famosi dello sport e dello spettacolo, per la gioia di quanti vogliono rivivere le giornate di un tempo, quando – si sa – si era più poveri ma anche più belli. Con Marinozzi questo ritorno al passato è sempre possibile, perché la memoria che tende a scomparire con il passare degli anni ritorna improvvisa, più viva che mai, quando è sollecitata, come in questo caso, dalla vista della gran massa di materiale che un collezionista esperto come Paolo è riuscito ad accumulare negli anni: dai manifesti ai dischi, dalle cartoline alle foto e ai giornali, a tutto quello insomma che sa di carta e non solo, prodotto spesso per durare poco e sparire in discarica, che ritorna invece ordinato, restaurato e presentato a corredo di manifestazioni a soggetto, come “Totò a Montecò” del ’92 o “Marisa, la luna e tu” del ’96. Con quest’ultima fatica letteraria Marinozzi ha ricostruito la storia della Montecosaro sportiva e anche in parte dei Comuni vicini, presente in tutte le attività, dal calcio al nuoto, al ciclismo e all’atletica, non tralasciando il motociclismo, le bocce e il volley. Di ogni disciplina viene data una puntuale descrizione corredata da belle foto d’epoca, partendo dalle origini, con un racconto nato spesso sul filo della memoria, perché Marinozzi nel proprio dna ha anche una forte passione sportiva, per diretta trasmissione familiare, per cui lo scrittore è spesso anche spettatore diretto dell’avvenimento narrato. Un capitolo a parte meriterebbe la descrizione degli atleti, individuati non solo con nome e cognome ma, soprattutto, con i divertenti soprannomi spesso retaggio di famiglia. Non mancano continui rinvii a quanto avveniva a livello nazionale nei singoli sport, ben rappresentati come sempre dalla ricca documentazione iconografica. Per tutti questi motivi il libro è un’opera da non perdere, così com’è opportuno, previa prenotazione, fare una visita al Centro del Collezionismo di Montecosaro; in questo caso, come giustamente dice Paolo, si potrà dare un tuffo al passato, che – mi permetto di precisare – ci farà purtroppo guardare, con qualche rimpianto, all’attuale presente.

 

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