Pronta una legge ad hoc
per rinnovare le autorizzazioni
Spacca è costretto a fare una conferenza stampa per alzare una coltre di fumo e annebbiare gli sguardi dell’opinione pubblica. Da piazzista consumato com’è spaccia la proposta di legge della Giunta come necessaria al piano energetico regionale. La grande operazione nasconde tutt’altro intento e sembra, in realtà, voluta dai biogassisti per continuare a percepire gli ingenti finanziamenti pubblici. La produzione di energia elettrica tra l’altro, data la crisi economico-industriale in corso, risulta in eccesso rispetto ai consumi e alle esigenze produttive attuali.
Col DGR n°1682 la Giunta propone al Consiglio Regionale di varare una legge che “rinnova” le autorizzazioni per gli impianti a biogas. Avete letto bene: “rinnova”! Verranno disapplicati i dispositivi del TAR con i quali sono state annullate le autorizzazioni contestate da cittadini, comitati e Amministrazioni. Quelle autorizzazioni che erano state annullate perché non era stata effettuata la VIA (Verifica Impatto Ambientale), ora si vorrebbero magicamente “rinnovare”, ancora una volta, senza VIA, andando contro le norme attuali e la Costituzione.
Per primo ribadiamo che la VIA è una precondizione fondamentale all’autorizzazione ed è illegittimo farla dopo la costruzione degli impianti. Per secondo affermiamo, con forza, che la Regione vuol rimediare a un errore commettendone uno altro più grave. Propone una legge illegittima e, cosa ancor più grave, interferisce sul potere giudiziario, a completo sfregio della “divisione dei poteri dello Stato”, rischiando di scivolare verso un pericoloso autoritarismo.
È questo che i promotori del DGR vogliono fare? Lo spieghino Spacca, Canzian (PD), Giannini (PD), Giorgi (CD), Luchetti (PD), Malaspina (UDC), Marcolini e Mezzolani (PD) agli elettori!
Si prendano le responsabilità personali verso l’Unione Europea dato che la legge capestro comporterà infrazioni per l’inottemperanza alle direttive comunitarie, farà bruciare altre risorse pubbliche e aumenterà il conflitto legale tra Stato, comunità locali, Enti, cittadini e imprese.
Le proposte di legge regionali non devono scivolare sulla falsa riga di eventuali ricatti di privati (im)prenditori e convenienze di alcun tipo, devono attenersi invece alle normative in vigore e non stravolgere le più elementari norme dello Stato e comunitarie.
Questo vorremo dire, insieme agli altri comitati, alla IV Commissione del Consiglio Regionale che discuterà della legge e alla quale abbiamo richiesto urgente audizione.
Il comitato