Specie che si riproducono in tempo di crisi IV

La natura è nostra amica

tarzan-raimondo-vianello

 

Ripensando alla Trise, perché non siglare la prossima tassa Tarzan? Per il suffisso “tar” che richiama la vecchia Tares ci siamo! Per il resto, come non notare la somiglianza tra l’energumeno della giungla e il cittadino italiano che fa salti nel vuoto per aggrapparsi a una speranza di sopravvivenza? L’immagine dell’uomo delle liane neppure stona con il passare di palo in frasca dei nostri inaffidabili governanti. Dopo tutto, il processo involutivo sta riportando l’uomo talmente alle origini, che sperare si fermi all’esemplare di un Tarzan è la cosa più ottimistica a cui anelare, pur di scongiurare regressioni peggiori, da paleozoico! Allora ecco la natura venirci in soccorso! Quello stesso territorio inaridito dai soprusi degli umani potrebbe essere ciò da cui ripartire per coltivare sogni e possibilità più rosee. Rossella O’Hara non ripartì da Tara, la sua amata terra, per iniziare una nuova vita e lasciarsi alle spalle miseria e sofferenza? La storia di Tarzan è quella di un bimbo allevato dalle scimmie che ritorna alla civilizzazione. Poi se ne pente e sceglie nuovamente la vita selvaggia, rimanendo uomo libero. Se l’individuo non trova la possibilità di riscattarsi tramite il progresso, si riscatti nella natura che ha in sé il germe della evoluzione. In fondo, la società non è una giungla? Allora giunge preziosa la lezione di Dario Fo di “diventare primitivi”, cioè divenire più umani, concepire un vivere non puramente egoistico. Ma attenzione! Non fate come il Tarzan interpretato da Raimondo Vianello che sbatteva sempre contro gli alberi e, invece di emettere un urlo liberatorio e autoritario, strillava ogni volta “Ahiaaa…” !

Raffaella D’Adderio

 

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