Abbazia di Rio Sacro

Restauro e risanamento conservativo

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Un bell’esempio di restauro e di risanamento conservativo viene dall’abbazia San Salvatore di Rio Sacro, (Acquacanina), avvenuto con il contributo della Fondazione Carima che ha erogato 20mila euro per i lavori che hanno interessato la navata centrale, la cappella S. Salvatore, la cappella della Madonna Addolorata, la cripta nonché opere di sistemazione esterna. Dell’antica e originale abbazia di S. Salvatore di Rio Sacro oggi abbiamo solo una documentazione. Sappiamo che fu fondata tra monte Rotondo e monte Vallefibbia sopra Bolognola, alla fine dell’XI secolo dai Benedettini. Lo stato di decadenza della Badia, già documentato dal 1300, indusse i monaci a trasferirsi nei pressi di Acquacanina, nella chiesa di Santa Maria di Meriggio, che a tale scopo fu ristrutturata e ampliata acquisendo lo stesso titolo abbaziale e denominata S. Maria di Rio Sacro. Il complesso si presenta con facciata a capanna scandita da una bifora centrale mentre un campanile a pianta quadrata svetta alto sul territorio . Suggestivo è il percorso che porta alla cripta, unica sopravvivenza architettonica della chiesa romanica. La cripta risale all’XI secolo, ha una copertura a crociera in conci di pietra, poggiante su quattro pilastri a base quadrata sormontati da rozzi capitelli quadrangolari, degne di nota le semicolonne addossate all’abside, realizzate con materiali policromi. Il tempio ha al suo interno uno splendido affresco trecentesco con il Cristo crocifisso, San Sebastiano, San Cristoforo e Santa Margherita. Oggi la chiesa si presenta a navata unica con due cappelle barocche mentre il presbiterio è sopraelevato.

 

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