Don Carnevale,
l’uomo che da solo
ha dichiarato guerra ai tedeschi
In una saletta interna dei Salesiani i fautori dei “Franchi in Francia”, ovvero nel Piceno, hanno incontrato un nutrito gruppo di appassionati per fare il punto della situazione. Ha relazionato Giovanni Scoccianti, in sintesi: “I tedeschi ad Aachen-Aquisgrana hanno scavato tanto e si sono infine arresi, lo hanno ammesso: lì la tomba di Carlo Magno non c’è!” Questo il succo ma ha anche fatto una cronistoria inserendoci il fatto che il dna dei marchigiani è diverso dal resto degli italiani essendo molto simile a quello dei popoli del nord Europa, luogo di provenienza dei Franchi, ennesimo tassello del puzzle storico del quale si sono persi 400 anni, proprio quelli che riguardano il nostro territorio. Rispolverato, a ulteriore sostegno di una tesi ormai accolta da molti, La rucola compresa, cioè quella di una importante presenza dei Franchi proprio qui da noi, anche un documento scovato da Medardo Arduino e da noi pubblicato alcuni mesi fa, in cui Pipino il Breve fa una donazione di terreni siti a Castrum Verdinius (Casette Verdini), Villa Magna (tra Mogliano e Urbisaglia) e Villa Pinta (Colbuccaro). Perfetta triangolazione locale, altro che Germania! Essere giunti a questo punto è merito indiscusso di un uomo che ha esclamato: “Da solo ho dichiarato guerra alla Germania!” E’ don Giovanni Carnevale che, grazie alla sua grinta e alla sua perseveranza, la guerra la sta vincendo, rimettendo in ordine la storia alto medioevale in cui il Piceno ha avuto un ruolo rilevantissimo e che ci è stato scippato da tedeschi e francesi. Con la sua inesauribile carica vitale don Carnevale ha introdotto Alberto Morresi che ha fornito i risultati dell’indagine condotta con il georadar sulla soglia di San Claudio per individuare la tomba di Carlo Magno, pubblicati nel libro “Il ritrovamento della tomba e del corpo di Carlo Magno a San Claudio” appena edito. Il georadar ha trovato una “anomalia” lì dove dovrebbe essere: una specie di cubicolo, un tuguriolum, voltato a botte con dentro una enigmatica quanto evanescente figura seduta… sarà Lui, l’Imperatore sepolto seduto sul trono? I tecnici non si prendono responsabilità e dichiarano in prima battuta: “Si ritiene opportuno suggerire che per dare una corretta e certa attribuzione alle anomalie è necessaria l’esecuzione di indagini dirette come saggi e carotaggi”, aggiungendo dopo una seconda e più precisa analisi: “Idem come sopra più video ispezioni”. A questo si risponde: “Noi abbiamo rifiutato una verifica con carotaggi perché le tecniche invasive devono essere effettuate solo se patrocinate da un team internazionale di accademici e dalla locale Sovrintendenza ai Beni Culturali”. Aggiunge, burlescamente, La rucola: “Fate un piccolo foro da 20 mm., prestatevi da un tombarolo una sonda con videocamera e date una sbirciatina… non conoscendo tombaroli chiedete a un meccanico la sonda che infilano nel buco delle candele per vedere i pistoni o, al limite, fatevi prestare un sondino dall’ospedale, anziché un fegato potrete vedere un imperatore!”
Fernando Pallocchini