La campagna Agip in Kazakhstan

di Giuliano Pietroni

(ultima puntata)

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Nasce l’Ufficio di rappresentanza Agip

“Verso la fine del 1998 – spiega Giuliano Pietroni – lasciai la carica di finance manager del Kos e, rimanendo ad Aksai, contribuii alla preparazione, registrazione e apertura dell’Ufficio di rappresentanza Agip Karachaganak Bv: sistemai gli uffici affittando una parte di baracca nel campo cecoslovacco, fui raggiunto da un impiegato espatriato, da tre dipendenti locali e dall’indispensabile interprete”. L’ufficio di Aksai divenne quindi l’ufficio di rappresentanza Agip per l’attività del Karachaganak e la gestione finanziaria, amministrativa e i rapporti commerciali con la joint venture Kos venivano gestiti da questi uffici con i relativi bilanci annuali.

 

Nasce il Vice Consolato Onorario

Essendo Aksai molto distante da Astana ed Almaty ed essendo presenti sul posto molti italiani, fu fatta una proposta all’Ambasciata italiana ad Almaty di costituire un Vice Consolato Onorario ad Aksai per dare assistenza all’Ambasciata, ai contrattisti italiani e per la presentazione di documenti inerenti la registrazione di società. I rapporti esistenti fra l’Ambasciata italiana e l’Ufficio di rappresentanza Agip retto da Poggiagliolmi (sin dal 1992) convinsero il Ministero degli Esteri Italiano ad aprire l’ufficio Consolare ad Aksai.

 

Vice Console Onorario!

Siamo vicini all’epilogo della storia, come ci racconta il nostro amico Giuliano: “A questo punto serviva un responsabile e la scelta cadde sul mio nome: nel febbraio 2000 fui nominato Vice Console Onorario del West Kazakhstan Oblast!” L’Ufficio Consolare venne situato negli uffici dell’Agip Karachaganak e le due bandiere, quella italiana e quella europea, sventolavano all’ingresso dell’edificio Agip Karachaganak.

 

La fine della bella storia

Lasciamo concludere la vicenda al protagonista, Giuliano Pietroni: “La National Security (ex Kgb) di Aksai mensilmente mi richiedeva un colloquio per sondare e verifi-are alcune situazioni locali quali i comportamenti degli espatriati in città, le relazioni con le Istituzioni locali e cose simili. La mia vita ad Aksai fino al 28 giugno 2001 è stata intensissima e ritengo di aver profuso tutta la professionalità acquisita nei 35 anni vissuti all’Agip, per la costruzione di un progetto iniziato da zero su un territorio sconosciuto e carente di tutto. Ho contribuito, insieme con tutti i colleghi che hanno vissuto questa meravigliosa avventura, a consegnare all’Agip un asset importantissimo ed economicamente profittevole. Questo progetto ha apportato sin dal 1995 nuova linfa economica alla città di Aksai dove oggi molti residenti parlano più italiano che inglese perché alcuni nostri colleghi, durante le ore di riposo, si sono prodigati a insegnare la lingua italiana, dando origine a una organizzazione detta “Aksai Cultura”, con sede a Lodi, presieduta da ex colleghi Agip in Kara-chaganak, sempre in contatto con gli studenti kazaki”.

 

 

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