di Adriano Accorsi
Sapevi di muschio
e d’erba bagnata,
sapevi di cieli sospesi,
di spiagge deserte,
di foglie cadute.
E la tua voce
sapeva di pioggia
d’autunno che cade
sul bosco cantando
lamenti di morte.
Ma una parola,
una bianca parola impaurita,
seppe d’azzurro e di sole,
seppe di stelle serene,
di gemme appena schiuse.
Era l’estremo disperato suono
sul nero greve silenzio
che prorompeva
crudele. E caddero
arcobaleni sulla tua bocca.