L’Italia sprecona II: il glossario

di Raffaella D’Adderio

taser

 

TASER: cos’altro è se non l’anagramma di TARES ? E infatti la prima parte della nuova tassa contiene la tari (la vecchia imposta sui rifiuti solo più cara). Questo acronimo permette molti anagrammi: RESTA, per dire che tutto rimarrà come prima! Scovato anche l’aggettivo TERSA, che mal si addice alla nebulosità dei politici. SARTE, indica che ai poveri italiani stanno cucendo addosso un abito striminzito e senza tasche! Insomma è una sigla rispondente ai giochi di prestigio che ingarbugliano le idee altrui.

 

TASER: è anche un’arma da difesa che immobilizza il malvivente non con i proiettili ma con una scarica elettrica ad alta tensione e bassa intensità di corrente. La nascita della tassa TASER è stata ispirata da questa arma? Non si sa, ma di certo correrà un brivido per la schiena degli italiani: ne resteranno immobilizzati?

 

TARES, sta per “tassa rifiuti e servizi”; TASER, significa “rifiuti e servizi indivisibili”. Sembra di giocare all’“Aguzzate la vista” della Settimana Enigmistica, ma è chiaro che l’unica parola che distingue i due acronimi sia “indivisibili”, un aggettivo perentorio, definitivo così come la somma dei tanti importi da pagare e racchiusi in un solo insieme. Frammentato sarà invece il passaggio da regione a regione e Letta tiene a indicare che la TASER o Tax Service sarà improntata ai principi del federalismo. Altrettanto indivisibili nel comune destino saranno i ricchi come i poveri, messi sulla stessa barca dall’aliquota complessiva che non prevede distinzioni sul piano del reddito. In particolare, gli affittuari, senza essere proprietari della casa occupata, avranno in carico parte degli oneri (la % sarà alla discrezione di ogni comune) relativi alla nuova tassa (1000 euro in più annue a famiglia).

 

SERVICE TAX: Alla faccia del servizio pubblico! Esso sarà pagato privatamente e profumatamente per tenere in piedi servizi urbani obsoleti e nient’affatto funzionali. Ci ritroveremo a litigare con perfetti sconosciuti (ricordate l’idea del condominio di Letta?) sugli sperperi prodotti nella nostra città, per colpa di negligenze politiche indipendenti dalla nostra volontà.

 

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