La campagna Agip in Kazakhstan

di Giuliano Pietroni

(ottava puntata)

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Malvisti… per un po’

Fu instaurato un ulteriore controllo affinché le somme riscosse fossero trasferite al Dipartimento Tasse per il recupero dei debiti pregressi. Questo processo danneggiò molto il recupero delle spese sostenute dal Kos sul pozzo “spento”, in quanto il Governo kazako, per rifondere il recupero dei costi, non aveva disponibilità finanziaria perché dirottata sui debiti che la società kazaka aveva con il fisco, e di cui lo stesso Governo non conosceva le origini. Iniziarono i licenziamenti di dirigenti della società kazaka e la presenza del Kos cominciò a essere mal tollerata dai rappresentanti locali. Fu un lavorio ai fianchi ma Agip e Bg resistettero, e molto, contro le Istituzioni locali che pensavano di aver trovato un… tesoro da spolpare.

 

Si sviluppa l’economia della città

Tra il 1996 e il 1997 l’organigramma del Kos fu completato con l’inserimento di dipendenti locali, la cui assunzione richiese una negoziazione sindacale non indifferente, condotta con successo da D’Amico e Vannella. La contrattazione salariale portò un notevole vantaggio economico per queste persone e la città di Aksai cominciò a fiorire economicamente. L’arrivo di contrattisti italiani e inglesi incrementò ancor più la forza lavoro locale e, di conseguenza, il benessere: il vecchio supermercato al centro della città si riempì ben presto di negozi con prodotti alimentari e non.

 

Arrivano i nostri

Della fiorente situazione beneficiarono anche i cecoslovacchi perché il loro campo, finora quasi deserto, si ripopolò di personale e le trenta baracche furono quasi tutte affittate. I primi contrattisti ad arrivare ad Aksai furono: la Società Italiana Expertise, con un contratto per fresare e disincrostare il pozzo spento al fine di aumentarne il pompaggio; la Saipem, che assemblò in loco e poi noleggiò un impianto di perforazione per intervenire sul pozzo; la Sicim rappresentata da Ciampichetti (ex compagno di scuola di Pieroni ed ex Agip) che con grande fiducia istituì la prima joint venture con una ditta kazaka ricevendo un contratto per opere civili sul campo.

 

Decolla anche la banca

La Turan Bank, consigliata a tutti i contrattisti, si sviluppò tanto da costruirsi nel 1966 un proprio edificio con numerosi sportelli aperti al pubblico, incrementando la struttura con personale e computer collegati alla casa madre.

continua

 

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