La campagna Agip in Kazakhstan

di Giuliano Pietroni

(quarta puntata)

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Via cielo…

Aksai dista circa 140 km da Uralsk, capoluogo di provincia dotato di un aeroporto da cui settimanalmente partivano piccoli aerei russi a elica per Almaty, capitale kazaka, per Oremburg e Atirau. Il volo per Almaty durava 4 ore essendo Uralsk distante 3500 km. “Questo aeroporto fu utilizzato in seguito – continua Pietroni – per i nostri trasferimenti ma dovemmo intervenire sulla pista e sui servizi aeroportuali. Il trasferimento via Oremburg era troppo difficile e pericoloso a causa dell’utilizzo di aerei fuori da ogni logica di sicurezza. Per questo, sin dalla metà del 1996, il management Agip e Bg decise di dotarci di un charter europeo in partenza dagli aeroporti di Orio al Serio e di Stansteed (Londra) con arrivo a Uralsk”.

 

Via terra…

Incredibili le peripezie vissute durante i rientri di riposo per raggiungere l’aeroporto di Uralsk in inverno. Partiva da Aksai un convoglio con un Caterpillar come apripista per spazzare via neve e ghiaccio, poi mezzi cingolati militari trasportavano i dipendenti. Alcuni guadi innevati si attraversavano a piedi lasciando i mezzi usati da Aksai e salendo, al di là del guado, su altri mezzi provenienti da Uralsk. Una volta fu utilizzata anche la linea ferroviaria Uralsk-Aksai a causa della chiusura completa dei 140 km di strada, con una percorrenza di 3-4 ore notturne.

 

Il campo

Ad Aksai c’era un campo composto da 30 lunghe baracche in legno, costruito per sé dalla ditta cecoslovacca contrattista con il governo russo per la costruzione degli edifici residenziali della città e delle opere civili sul campo petrolifero. La partenza dei russi provocò la completa chiusura dei cantieri, con i lavoratori cecoslovacchi ridotti al minimo. Il campo era ben attrezzato con servizi di riscaldamento, elettrici ed idrici per cui il Keeg affittò alcune baracche per insediarvi alloggi e uffici.

 

I primi uffici ad Aksai

Nel primo trimestre 1995 un gruppo di espatriati Keeig, rappresentanti di quasi tutti i dipartimenti interessati, si trasferì ad Aksai unendosi agli altri già lì, in tutto furono 80 persone tra Agip e Bg. Il primo responsabile fu l’ing. Battaglia, assistito dall’Operation Manager ing. D’Amico, mentre il dott. Vannella fu il primo HR Manager insediato ad Aksai, con l’arduo compito di organizzare alloggi e catering aziendale. Furono affittate due baracche composte da circa 40 stanze, adibite ad alloggi e uffici, ad ambulatorio medico per i due dottori, uno Agip l’altro Bg. All’interno del campo si affittò anche una piccola baracca che venne adibita a mensa e il primo contratto istituito fu proprio quello di catering con una società inglese. “I restanti uomini Keeig a Reading, me compreso – racconta Giuliano Pietroni – provvidero alla chiusura totale degli uffici, all’impacchettamento e alla spedizione di tutto il materiale cartaceo, informatico, di arredamento e di vestiario con Tir che arrivarono ad Aksai viaggiando per una settimana senza soste: era l’aprile 1995 e anch’io raggiunsi i colleghi ad Aksai”. Il periodo Keeig 1992/1995 per studio e start up del Progetto Karachaganak costò 74,7 milioni e un bonus di firma di 56,8 milioni di dollari.

 

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