Centrale biogas: i camion scaricano

Sono pronte azioni giudiziarie

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Le vacanze 2013 si sono avviate, purtroppo, con il terzo incidente in cinque mesi avvenuto in una centrale a biogas e che ha interessato il territorio maceratese. Una marea nera di liquami provenienti dalla centrale di Bivio Cascinare ha inquinato il Chienti e il mare. 
Sarebbe stato opportuno rivedere i sistemi di sicurezza e sospendere il funzionamento delle decine di impianti autorizzati irregolarmente, ma gli uffici regionali non sono interessati a questo. Preme loro tutelare le posizioni, da tempo non più difendibili, di politici e dirigenti regionali, oltre che cercare di trovare una scappatoia agli speculatori.
Quest’ultimo lo si legge nella lettera del Geom. Cavallone, il funzionario che sostituisce l’Ing. Calvarese pluri indagato, nella quale si sollecita l’impresa proprietaria dell’impianto a biogas di Camerata Picena a presentare richiesta di assoggettamento a VIA (Valutazione Impatto Ambientale). Ricordiamo che il TAR si è espresso bocciando l’autorizzazione proprio per l’assenza di VIA.
Ora anche la “VBIO1” ha richiesto l’avvio dello screening per la VIA per l’impianto di Sarrocciano comunicandolo al Comune di Corridonia, Morrovalle ma non a Monte San Giusto. Detta procedura compete alla Provincia di Macerata che dovrà valutare se per tale progetto occorre la VIA. In un secondo momento, qualora la richiesta venisse accettata, inizierà la valutazione vera e propria, dagli esiti per nulla scontati.
Questa è la beffa di ferragosto perpetuata dalla “VBIO1” e dall’Ente regionale. Un chiaro insulto alla legalità, ai cittadini e alla decenza.
Due anni fa la Regione varò, contro l’ordinamento giuridico, norme ad aziendam al fine di esonerare tali impianti dalla valutazione. Subito dopo il procedimento di VIA in precedenza avviato dalla Provincia fu sospeso nel dicembre 2011, proprio su richiesta del proponente che rischiava di non veder approvato l’impianto. La stessa “VBIO1” che ora, invece, richiede la valutazione perché la legge, il TAR e la sentenza 93 della Corte Costituzionale dicono che è obbligatoria..
Oggi l’impianto a biogas di Corridonia è quasi ultimato e i prenditori di soldi pubblici vorrebbero dargli una parvenza di regolarità. Ribadiamo che la VIA è una precondizione indispensabile per la costruzione delle centrali e non un contentino da dare ai cittadini dopo che la centrale è entrata in esercizio contro le regole.


Intraprenderemo a breve azioni legali per la tutela dei nostri diritti di cittadini. E a nulla servirà la finzione di normalità, in atto in questi giorni, nel cantiere della “VBIO1” dove stanno arrivando grossi quantitativi di biomassa, in vista della visita della Commissione regionale d’inchiesta. 


Siamo cittadini, non sudditi.



 

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