La Scuola della Stazione

Collettivismo artistico

ballesi

 

Tra le cose di una certa rilevanza artistica che accadono nella nostra città, segnaliamo l’esistenza di un gruppo, detto de “La Scuola della Stazione”, che in un tempo come il nostro, segnato da un diffuso individualismo, ha la volontà, e anche l’orgoglio, di proporre la propria attività sotto un’egida collettiva. Quello dei sodalizi artistici, come si sa, è un fenomeno che ha caratterizzato il secolo scorso, ma ormai assolutamente in disuso, dunque ci troviamo di fronte alla solita eccezione che conferma la regola. cagliostroNella fattispecie, più che promuovere un linguaggio o una particolare ideologia artistica, la Scuola della Stazione spiega così la sua ragion d’essere: “Artisti diversi tra loro per età, cultura, professione, ma uniti nell’intento di costruire un cenacolo che possa animare il confronto sul mondo dell’Arte favorendo craiale reciproche conoscenze”, parole di Daniele Taddei che del gruppo oltre a essere attivo co-promotore è anche scrupoloso annotatore di mosse. Sette i componenti attuali, capeggiati dall’artista che della Scuola della Stazione è stato socio fondatore nonché “maestro” capofila: intendiamo dire Silvio Craia. Un artista, considerato tra i più significativi interpreti marchigiani dell’Arte contemporanea, che nel 2013 ha già avuto al suo attivo due seguitissime mostre personali a del-biancoSpoleto, e il Premio “Comunicare l’Europa” ricevuto a Roma alla Camera dei Deputati. Gli altri artisti del gruppo sono: Carlo Ballesi, Egidio Del Bianco, William “Vivì” Medori, Mario Migliorelli, Claudio “Cagliostro” Staffolani, Andrea Zega (ndr: recentemente scomparso). Nomi noti, alcuni per la loro conosciuta attività artistica, altri per ragioni extra artistiche, ma che nell’arte si introducono ora come autentici outsider. Qualifica comune a tutti, quella di essere medori“sperimentatori” in un ambito linguistico che spazia tra un raffinato e innovativo informale e un espressionismo ibrido che, in alcuni autori, “accoglie” anche la figura. Una mostra svoltasi a Corridonia in occasione del Primo Maggio con il patrocinio del Comune e del Comitato Crazi, è valsa come migliorellipresentazione ufficiale e come ripresa d’attività del sodalizio. Il gruppo non ha una sede, o meglio, ha per sede il suggestivo studio di Craia, strapieno di opere d’arte e documenti, in prossimità della stazione: un cenacolo in cui ritrovarsi, anche per dibattere le questioni attuali dell’arte, confrontarsi e così zegastemperare ogni possibile disparità di vedute. Non si dimentichi mai che la polemica, se costruttiva, è sale dell’arte.

Lucio Del Gobbo

 

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