di Emilia Manzoli
Una finestra aperta,
un davanzale in fiore,
tendine candide,
con frappette e nastri,
frasi allegre e innamorate,
sospiri, abbracci e baci.
Un bel mattino
i vagiti di un bambino,
poi di un altro e di un altro ancora.
Risate spensierate,
tendine colorate,
costumini e calzette stesi.
Certo, qualche rimbrotto,
qualche urlo di troppo,
ma anche grandi feste di nozze
per i figli ormai cresciuti.
Dopo tanto silenzio
un grido disperato,
via vai di dottori
e, per troppo tempo,
le tendine restano abbassate.
Or da quella finestra
si affaccia una figura bianca,
tristemente sola e stanca;
le tendine impolverate,
le piantine assetate
han le corolle spente,
chine, abbandonate.