di Fernando Pallocchini
Il 9 di giugno a levante una installazione di Silvio Craia bagnata dalla pioggia, che ha reso lucida la strada percorsa da decine e decine di pellegrini in cerca d’arte. A ponente un’altra installazione, di Agostino Cartuccia, che leva le sue frecce al cielo e una lunga fila di auto nei pressi della chiesina di Santa Maria in Pacigliano di Corridonia, che deve essersi sentita circondata e invasa dall’arte. All’interno della restaurata struttura una raccolta di arte sacra contemporanea dovuta all’ennesima intuizione dell’indomabile Silvio Craia: 100 artisti che con le loro opere hanno dato il via a una collezione d’arte fuori dalle solite realtà museali. Una raccolta subito integrata con 18 lavori dedicati a Maria, la madre del Cristo, realizzati da Carlo Ballesi, Cagliostro, Nero Ciocci, Egidio Del Bianco, Paolo Gobbi, Valerio Giuffrè, Carlo Iacomucci, Evelina Marinangeli, Mauro Mazziero, Franco Morresi, Silvio Natali, William Medori, Salvatore Sebaste, Mario Migliorelli, Luca Zampetti, Andrea Zega, Giuseppe Menozzi e Sandro Trotti. Una sorta di processione devozionale li ha idealmente condotti da Maria a Maria, quasi una muta richiesta di aiuto in questi tempi così difficili. Quindi non un itinerario immaginario, come spiega Daniele Taddei, ma la presa di coscienza di non sentirsi più soli, rassegnati, delusi di questa esistenza, con Maria che torna a guidarci, per intraprendere il cammino che porta alla luce, a speranza, amore e rispetto, sentimenti oggi sopiti. E’ stata una passeggiata condotta nel silenzio della riflessione per la nostra campagna, esaltata nei cromatismi dalle gocce di pioggia, fino all’arrivo alla chiesa dedicata a Santa Maria. Le parole espresse nel tempio hanno suggellato l’incontro tra religiosità e arte, entrambe espressione di spiritualità. Poi, come spesso accade, anche la materia ha voluto rinfrancarsi e la tavolata è stata presa d’assalto.