di Raffaella D’Adderio
Un’intervista “tandem” al Direttore Generale Nazzareno Ortenzi e al Responsabile Controllo Qualità Giorgio Ortenzi dell’azienda maceratese Oro della Terra. Durante il colloquio, abbiamo avuto la sensazione di assistere a una vera lezione sull’alimentazione, come se fossimo presenti agli incontri che l’azienda ortofrutticola organizza e finanzia da qualche anno insieme con Legambiente presso le scuole elementari marchigiane. Lo scopo della iniziativa è veicolare l’educazione alimentare e tutto ciò che ne consegue, cioè il rispetto e la tutela dell’ambiente, la valorizzazione del territorio, la salute e il benessere dell’individuo. L’iniziativa prende il nome di “Oro della Terra a tavola” e ha con sé il binomio sana alimentazione-sport, grazie anche alla partnership di Lube Volley di cui Oro della Terra è sponsor dal 1990.
In cosa consiste il progetto con le scuole?
“Il progetto consiste in un concorso per le scuole, in cui i bambini di III, IV, V elementare sperimentano ricette a base di frutta e verdure di stagione. Il bilancio è di oltre 40 classi e un totale di 1675 alunni delle province di Macerata e Ancona. Ci teniamo a precisare che questo progetto non è finalizzato all’autoreferenzialità, ma Oro della Terra ha aperto la finestra sui problemi dell’ambiente, che è il binario principale su cui essa viaggia, avvalendosi di partner fortemente motivati e dalla credibilità indiscutibile come Legambiente e Lube Volley”.
Qual è il segreto di un’attività così longeva?
“E’ importante la questione ambientale, la filiera corta, la stagionalità e la freschezza dei prodotti, ma l’elemento pilota da cui ha origine tutta una filosofia lavorativa finalizzata alla tutela ambientale è il rapporto decennale che abbiamo con i produttori agricoli. Averli a cuore significa attrezzare l’azienda in tal senso. Ciò si traduce nella tempestività di reperire i prodotti, nel mantenere la qualità degli imballaggi per la merce, nella funzionalità della catena del freddo con l’uso delle celle di refrigerazione”.
Il vostro metodo di lavoro si fonda su una sana cooperazione tra realtà dello stesso territorio?
“Molte aziende preferiscono avere le mani libere e non rimanere vincolate ai soliti produttori. In tal modo non esistono più rapporti, ma solo scambi di convenienza. Noi abbiamo i produttori che vengono a controllare di persona che la loro merce arrivi in buono stato nella nostra azienda, che sia correttamente trattata e conservata. Per noi questo è gratificante perché è la prova del fatto che lavorare in trasparenza crei rapporti di fiducia e garantisca professionalità”.
La tutela dell’ambiente va di pari passo con la salva-guardia dei rapporti con i propri collaboratori?
“E’ importante ridare la giusta dignità a tutti, non può esserci solo la rincorsa dei prezzi. Privilegiare l’aspetto commerciale significa penalizzare i dipendenti, prendere per il collo i produttori, perdere di vista la qualità della merce. Certo che questo va visto in parallelo con il problema ambientale. A tal proposito, Oro della Terra ha iniziato una campagna di car pooling (condivisione dei mezzi di trasporto) in base alla quale effettua coi propri mezzi viaggi per consegnare prodotti di altre aziende. E’ una iniziativa che abbiamo già messo in pratica con imprese del settore vivaistico e ha dato ottimi risultati. Questa è la nostra idea di sostenibilità ambientale”.
Quindi, secondo voi, è bene aprirsi a più fronti senza restare vincolati a rigidi schemi di lavoro?
“In effetti il metodo funziona. Utilizzandolo, noi mettiamo a disposizione di altre aziende la rete di vendite, ma anche il nostro call center, i nostri supporti informatici. E’ una metodologia moderna di fare servizio che mette insieme risorse di vario tipo, ottimizza i risultati, va incontro alle esigenze dei produttori e dei consumatori”.
Il vostro pensiero più assiduo verso il consumatore?
“Che si riappropri della cultura del cibo, che sia ben informato sulla stagionalità dei prodotto. Questo è il punto di partenza per mantenere intatta la sicurezza alimentare che ha conseguenze anche sull’inquinamento ambientale e il territorio”.
Nel frigo di casa vostra cosa avete oltre, naturalmente, a frutta e verdura?
“Preferiamo il frigo non troppo pieno perché ciò andrebbe a scapito della qualità. Inoltre è stimolante, per gli occhi e per la gola, fare una spesa quotidiana per scoprire cosa ci sia di invitante sui banconi del supermercato!”.