di Marina Stellin
Qualsiasi simpatizzante ha nei confronti del Movimento un potenziale altissimo: quello di una unità, di un voto capace di poter dare una svolta politica vera e libera al nostro Paese.
Il suo valore, caro Grillino, è infatti tale e quale a quello di un qualsiasi altro attivista o simpatizzante, che possa chiamasi Marina, Beppe Grillo o Roberto Casaleggio.
Lei ha fatto e può fare tantissimo: oltre ad aver contribuito all’eccezionale successo delle ultime elezioni politiche, potrà partecipare alla costruzione e all’organizzazione di un Movimento nato di recente e che si pone come obiettivo primo quello di rifondare “ex novo” la politica di un Paese, giunta ormai al capolinea. Una politica che ha disatteso spudoratamente la più volte espressa volontà popolare, come nelle ultime elezioni e nei diversi referendum a cui si è sempre scientemente tergiversato. Una politica che, dopo quasi 70 anni dalla nascita della Repubblica, ha fondato e radicato una casta e una subcasta (quest’ultima cresciuta ed arricchitasi di pari passo con la prima), tanto attaccate al privilegio quanto ricompattatesi di fronte al nemico comune rappresentato da “Grillo” e dal “Movimento Cinquestelle”.
Lo so, Lei è stato deluso come Me da “quell’atteggiamento di chiusura” da parte dell’attivista di provincia impegnato piuttosto a difendere “il suo piccolo orticello”, preoccupato a difendersi dalle “invasioni barbariche” o piuttosto “a metterci la faccia”.
Lo so, Lei è stato deluso da quelli che Io definisco i “giuda del Movimento”, coinvolti dopo le elezioni nella questione “diaria” o impegnati nel ricercare il giusto pretesto per poter passare il prima possibile dalla parte della casta.
Lo so, come Me, Lei è stato deluso, dall’isolamento e dall’inerzia a cui hanno costretto i nostri portavoce in Parlamento.
Quello che mi preme è infatti rassicurarLa: nonostante le larghe intese, i soccorsi sopraggiunti dalle parentele all’occorrenza, la casta sta morendo di paura. Quella paura che si possa arrivare a una vera e sana democrazia partecipativa, rendendo vani gli sforzi diretti a desautorare buona parte dei poteri della tanto decantata “Repubblica democratica” e diretti a prendersi gioco del 66% della popolazione.
Ma quello che Le chiedo, caro Grillino, è di riporre ancora fiducia nel Movimento, di venire e partecipare in prima persona come sto facendo Io.
Potrà Lei stesso contribuire a dare una svolta, proporre un’organizzazione adeguata: la rivoluzione è appena iniziata, sarà unica e irripetibile. E soprattutto sarà pacifica.
E’ necessario inoltre che Lei si rivolga a Colui che (circa il 25 % degli elettori italiani) non è andato a votare alle ultime elezioni politiche, invitandolo a “crederci ancora”. Perché Beppe Grillo, i portavoce in Parlamento, i tanti attivisti impegnati a “metterci la faccia” non sarebbero nessuno senza il Suo primo e fondamentale sostegno.
Abbiamo bisogno del contributo di Chiunque voglia unirsi e si ponga con onestà e buona fede alla costruzione di una “macchina” capace di affrontare le varie problematiche e dare risposte anche agli incidenti di percorso. Per far questo, è utile che sia disposto a non delegare nessun altro che possa interessarsi per Lei.
Grazie di cuore.