L’allegro mondo dell’arte
Gli artisti, anche quando sono attivissimi e impegnati, parlano poco di ciò che fanno e dell’arte in generale. Ma ci sono delle eccezioni. Quando, a esempio, fondano la loro ricerca su un tema fondamentale come la comunicazione, allora volentieri ne parlano e caspita se comunicano! Uno di questi, autodefinito “patafisico” e “stochastikòs” (la seconda parola non so interpretarla, ma preferisco difenderne la cripticità suggestiva), internazionalmente noto e operante a Fano, è mio amico e mi fa beneficio, spesso, della sua gradita corrispondenza (tra le sue specialità c’è anche quella di essere “mailartista” – per chi non sapesse, sono co-loro che spediscono proprie opere attraverso la posta, trovando in essa una certificazione e la possibilità di raggiungere mezzo mondo). Di recente mi ha inviato una cartolina da lui illustrata, in cui c’è espresso il suo pensiero sull’arte contemporanea. Mi piace condividerlo con i lettori de La Rucola: è interessante e contiene molte verità. Eccolo:
L’allegro mondo dell’arte
E un mondo bizzarro quello dell’arte, consorteria di furbi e imbecilli miscelati in giusta dose. Mondo in cui la mistificazione e l’arroganza la fanno da padrone. Pochi gli artisti autentici – quasi sempre i meno celebrati -, ancora meno i veri intellettuali, mai propensi a dichiarale il falso – pena la decadenza della qualifica. Che dire del delirio del mercato? Meglio pietosamente tacere. Ecco qui di seguito le persone e i personaggi che popolano il variegato pianeta arte, e i relativi ruoli all’interno del sistema.
L’artista: divertitamente crea; il tecnico: imprescindibilmente collabora; il critico (di vaglia): prezzolatamente interpreta; il gallerista: sciorinando mercifica; l’asta: sbadatamente premia o punisce; il collezionista (paranoide): cupidamente tesaurizza; il mecenate (oggi travisato in sponsor): beneficamente elargisce; i mass media: complici e infidi pubblicizzano; il museo: storicizza (l’artista) e imbalsama (l’opera); il pubblico: ottusamente ammira; il falsario: beffardamente irride (le categorie suddette); il copista: soffertamente tenzona (con l’opera dell’artista); il corniciaio: vanamente adorna; il corriere (d’arte): esosamente disloca; l’accademia: solennemente ammaestra.
Che cosa aggiungere se non un totale e incondizionato consenso? E poi, naturalmente, la firma sin qui taciuta: Marcello Diotallevi. Per chi volesse saperne di più consiglio di andare su You Tube e cliccare: marcellodiotallevi L’allegro mondo dell’arte.
Lucio Del Gobbo