di Cesare Angeletti
La fame… che brutta consigliera!
Gli allarmi lanciati in televisione sulla brutta situazione attuale in Italia sono molteplici e preoccupanti ma quelli che vengono dalla vita reale sono ancora più eloquenti e allarmanti. Giorni fa, parlando con un macellaio, che ha il banco in un supermercato, della situazione tremenda nella quale, grazie a politici incoscienti ci troviamo, mi sono sentito dire: “Sai, una donna che ogni settimana, il mercoledì, comperava due bistecchine di maiale, tre giorni prima di Pasqua, ha preso mezzo agnello, mezzo chilo di macinata, due salsicce e poi le solite due bistecchine di maiale per le quali ha voluto un conto a parte. Mi sono insospettito e, chiamato il collega a sostituirmi al banco, sono andato alla macchinetta del caffè che sta davanti alle casse. La signora è passata e, chiacchierando con la cassiera, che la conosceva bene, ha pagato le bistecchine e non il resto della carne messa nella sua capiente borsa personale invece che nella borsa della spesa. La cassiera non ha fatto caso a nulla perché si fidava di lei. Io l’ho aspettata, prima che uscisse e…”. A me è venuto logico dire: “Hai chiamato i Carabinieri!” E lui: “No, non me la sono sentita. Ha più o meno l’età di mia madre. Mi sono limitato a prendere la carne e l’ho fatta uscire. Piangeva e questo mi ha veramente spezzato il cuore!”
La fame… che brutta consigliera!
Andando in giro mi capita di parlare con molta gente e, spesso, andando a fare la spesa, ascolto le chjacchjerétte che fanno le donne coi commessi. Una mattina, facendo la fila dal macellaio, l’ho sentito raccontare che una signora anziana, una volta la settimana, gli chiede se ha un po’ di carne per il cane. Ma lui dice: “Io so che lei il cane non ce l’ha e quindi ho capito che la poverina, scartato il peggio, il resto lo mangia lei. Mi sono commosso e ogni volta, oltre agli avanzi, ci metto o una fettina o una salsiccia o un po’ di spezzatino. Lei accetta, senza parlare, ma mi guarda in un modo che devo fare uno sforzo per non commuovermi!”
La fame… che brutta consigliera!
Reparto ortofrutta, sto scegliendo i finocchi, a me piacciono quelli femmina che sono più saporiti, quando vedo una signora anziana che prende tre zucchine, le mette nel sacchetto, lo posa sulla bilancia, ritira lo scontrino che attacca sul sacchetto stesso e poi, prima di chiuderlo, ci infila dentro altre due zucchine. Una cosa da nulla e io ho fatto finta di non vedere ma questo dà la misura di dove siamo arrivati. Donne che non avrebbero mai pensato, arrivate all’ultima fase di una vita dignitosa di lavoro e sofferenze, di doversi abbassare a tali sotterfugi non per vivere da signori ma… per vivere. E’ umiliante e spacca il cuore di chi vede ma ancora più grave è il fatto che in Italia c’è una schiera enorme di persone che ha stipendi e pensioni bastanti, ognuna, per far vivere cinque o sei famiglie. Gli onorevoli, i dirigenti Rai, i capi dell’Inps, delle ferrovie, gli alti gradi dell’esercito, i primari ospedalieri, i magistrati, gli amministratori delle regioni e potrei continuare ancora. Sono tutte persone che hanno stipendi o pensioni, a fine carriera, che basterebbero, se dimensionati a un livello decente e decoroso, a sistemare i pensionati” normali” e a risanare il bilancio dello Stato. Alcuni di loro, avendo anche ricoperto più incarichi, prendono perfino tre pensioni e tre liquidazioni tutte milionarie. Così quello della donnetta che ruba al supermercato perché ha fame è un reato, mentre quello di coloro che “rubano” stipendio o pensione che basterebbero per cinque o più famiglie non lo è. La donnetta ruba perché… ha fame! Chi accetta, in una situazione come questa, tali privilegi “ruba” perché… è infame!