Cyrano de Bergerac al Teatro Lauro Rossi

di Raffaella D’Adderio

 

 

cyrano-de-bergeracIl 17 e 18 gennaio al teatro “Lauro Rossi” il televisivo Alessandro Preziosi ha portato in scena Cyrano de Bergerac, accompagnato, in palcoscenico, da nove giovani attori appena diplomati alla Link Accademy di Roma (Accademia Europea d’Arte Drammatica) di cui lo stesso Preziosi è Direttore artistico. Dalla finzione scenica all’incontro con il pubblico, nei locali degli Antichi Forni, il passo è breve: Preziosi non esce mai dal personaggio del sagace guascone e diverte tutti i presenti improvvisando una gag dopo l’altra. L’attore-regista, parlando dell’opera di Edmond Rostand: “Questo testo è una svolta continua e non rende possibile una contestualizzazione. E’ un testo concreto, attraverso il quale si fa e non vi si possono aggiungere orpelli, al massimo inserire una camminata mentre si recita la battuta. Si tratta di una messinscena classicamente popolare perché Cyrano si fa uomo ed è, per questo, più vicino a noi”. L’ex “conte Ristori” (nella fiction “Elisa di Rivombrosa”) sente completamente suo questo lavoro teatrale visto che, oltre a esserne il protagonista, ne cura la regia. Infatti aggiunge: “La vera modernità di Cyrano sta nella sua intransigenza, nel modo in cui si indigna, nella sua coerenza. Egli parla di scrittura, ma non lo fa mai da moralista; non vuole essere pagato per il suo talento da scrittore perché, altrimenti, non sarebbe libero. Per Cyrano essere superiori non significa occuparsi di ciò che è meschino, ma essere coerenti con se stessi nell’amore, nella politica, nella vita in generale”. E ancora: “In questa battuta è racchiusa la vera essenza di un uomo come Cyrano –Mi presenterò alla misericordia di Dio!- egli aspetta il giudizio senza cercare meschini e ipocriti punti di riferimento. Il guascone romanza la luna, Copernico, persino la morte nella scena finale, ma non l’incontro con chi sta al di sopra di sé”. Nelle sue note di regia, Alessandro Preziosi spiega che questa pièce è il teatro della parola. A tal proposito gli rivolgiamo una domanda: Il teologo e filosofo spagnolo Raimon Panikkar asseriva che la parola fosse sacramento. In che senso per Cyrano la parola è sacramento? – “In un’interpretazione, a volte sembra di scolpire le parole nel vuoto, ma in realtà proprio tramite la performance attoriale, il personaggio riesce a rendere visibile una battuta che è frutto di un’emozione e quindi sacra”. Avremmo voluto avere la risposta come se fosse il personaggio di Cyrano a darcela, magari con dovizia di particolari, ma Preziosi è Cyrano e viceversa dentro e fuori dalla scena, per cui ci resta difficile comprendere chi dei due ci abbia risposto.

 

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