Sorge sui resti di un mausoleo del IV secolo
Tempo fa la Fondazione ha pubblicato un bel volume sulle abbazie della provincia di Macerata, tra cui spicca quella di San Catervo a Tolentino della quale tracciamo una breve storia corredata da alcuni nostri scatti.
La storia
La facciata neoclassica in laterizio dell’abbazia di San Catervo è caratterizzata dalla presenza di quattro gruppi di false colonne poggianti su basamenti che sorreggono un timpano scorniciato e da tre portali, dal maggiore dei quali si accede alla chiesa. Il primo impatto è solenne, maestoso e persino fastoso, dovuto all’aspetto neoclassico realizzato alla fine dell’800 dall’architetto Luigi Fontana. Ma all’inizio, nel quarto secolo, qui c’era il mausoleo del nobile romano Flavio Giulio Catervo, martire cristiano, di questo edificio restano una porzione di muro perimetrale dove si apre l’ingresso al “Carcere di S. Catervo” e parte di una delle tre absidi ornata da un affresco con le Vergini sagge. In questa sezione è conservata la pietra sulla quale la tradizione vuole sia stato decapitato il martire. Nel 1256 i monaci chiedono ad Alessandro IV l’autorizzazione a raccogliere offerte in varie città della Marca con lo scopo di restaurare la loro chiesa oramai fatiscente. Della rinnovata costruzione, distrutta in seguito alla ristrutturazione ottocentesca di Giuseppe Lucatelli e Filippo Spada, restano la Cappella di San Catervo con gli affreschi di Marchigiano di Giorgio e il notevole sarcofago dei SS. Catervo e Settimia ornato di bassorilievi. La costruzione era configurata a tre navate in stile romanico ogivale, con pilastri cruciformi e presbiterio. Nell’assetto neoclassico, il nuovo edificio, a tre navate, inglobante in pesanti pilastrature le strutture della costruzione precedente, fu realizzato a croce latina con transetto terminante con due cappelle radiali. La cattedrale è ricca di pregevoli dipinti e di sculture.
F.Pallocchini