Storie da Villa Cozza: mi chiamo Maria Pia

Insegnante di Educazione Fisica

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Mi chiamo Maria Pia e sono nata a Macerata il 13 novembre del 1919. Quando mio padre tornò dalla guerra dopo nove mesi sono nata io, ultima di due sorelle e due fratelli; rispetto alla prima sorella ho quindici anni di meno. Mio padre si chiamava Saverio Luigi e mia madre Teresita. Mio padre aveva una impresa edile ma lavorava poco perché c’era molta miseria e di case se ne costruivano poche. Mia madre aveva uno spaccio in cui si vendevano caramelle, sigari, tabacchi e altro. Quando potevo arrivarci rubavo le caramelle. Una mia compagna portava le giuggiole e noi due a scuola mangiavamo sempre. Dato che mia madre aveva il negozio, sono stata cresciuta da mia sorella maggiore, che mi faceva filare dritta. Ho frequentato le scuole fino a diplomarmi come maestra di educazione fisica. Avevo una zia in Africa, era cassiera alle poste di Bengasi e quando tornava nelle Marche portava me e i miei fratelli a villeggiare al mare di Porto Potenza, dove un giorno ho incontrato il mio futuro marito. Si chiamava Cesare, era di Porto Potenza e si è dichiarato quando è venuto a fare il militare a Macerata. Ha detto che mi pensava sempre… ma era una scommessa con un suo amico: se non lo avesse fatto lui si sarebbe dichiarato l’altro. Mi sono sposata a ventidue anni mentre Cesare ne aveva ventisei. Era impiegato alla Banca di Roma. Siamo andati a vivere con i miei genitori che volevano molto più bene a mio marito che a me. Ho insegnato Educazione Fisica per quarant’anni e ho avuto un figlio maschio, Andrea. Nel 1982 sono rimasta vedova. Ho continuato a vivere da sola perché mio figlio abita a Bolzano dato che da giovane aveva fatto l’ufficiale e, una volta laureatosi come farmacista, aveva vinto un concorso lassù. Ma ora, non potendo più restare da sola, mio figlio ha deciso di mandarmi nella casa di riposo Villa Cozza.

 

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