di Claudio Principi
Banane sconosciute
Tra i tanti malauguri ameni e maledizioni scherzose che si scambiavano i nostri vecchi, una suonava così: “Che tte pozzi sbiscià’ su dde ‘na vràngia nvùssa!” (Che tu possa scivolare sopra una foglia bagnata!). Evidentemente la banana non era ancora così conosciuta per cui la scivolata sulla buccia di banana avveniva invece su una più nostrana e modestissima foglia bagnata.
Complimenti
Tra persone di ceti umili, per complimentarsi con un amico che, contrariamente al solito, si mostri assai curato nella persona e ben vestito, si usa popolarmente indirizzargli questa burlesca esclamazione: “Toh! Me pari lu cà’ d’un zignore!” (Toh! Mi sembri il cane di un signore!).
Al tavolo da gioco
Peppe de Justòzzu quando era al tavolo da gioco usava affermare proverbialmente: “Le carte vòle lo vì’ ttando, li peccati grossi e lu culu ruttu!” (Le carte vogliono il vino tanto, i peccati grossi e il culo rotto – una grossa fortuna). In occasione di una partita persa, un po’ stizzito, se ne uscì con questa giustificazione: “Quanno lu culu co’ la rajo’ condrasta, vegne lu culu, la rajo’ nom basta!” (Quando il culo con la ragione contrasta, vince il culo, la ragione non basta!).
Vestirsi e svestirsi
Un contadino mi ha fatto osservare: “Li préti, come ppòle, fa le cose per dispéttu, e le fa sotto sotto; però quelle che fa a lo roèscio, le fa davandi a tutti. Facce mènde: quanno se va a ffadigà’ tutti se spòja e lu prète se rveste; e quanno tutti piagne issu canda!” (I preti, come possono, fanno le cose per dispetto e le fanno sotto sotto; però quelle che fanno al rovescio le fanno davanti a tutti. Riflettici un attimo: quando si va a lavorare tutti si spogliano e il prete si veste – la vestizione che precede la celebrazione della messa – ; e quando tutti piangono lui canta! – con riferimento alla messa cantata durante la cerimonia funebre).