Nel 1929 Ettore Ricci scriveva ben altro
Dal libro sulle Marche di Ettore Ricci, pubblicato nel 1929, abbiamo estrapolato riguardo alla provincia di Macerata la parte iniziale e qualche altro rigo significativo. Il Ricci inizia la descrizione della nostra terra con queste parole: “Essa è la Terra che, per un complesso di ben definiti elementi, per i costumi e il dialetto, per il senso rurale e l’estensione e l’entità del lavoro agricolo, più nettamente e completamente di ogni altra rappresenta un tipo regionale o il carattere Marchigiano”. Poi, continuando in terza pagina, il Ricci prosegue scrivendo: “Dalla somma del lavoro agricolo emerge, in rapporto alla popolazione, come la Provincia di Macerata sia la più agricola, tra le quattro Province Picene, nel senso della produzione assoluta, come lo è in quello della esportazione”. Ora un governo di tecnici ci costringe alla perdita della nostra identità (per ora amministrativa; e poi..?) territoriale e culturale. Ci permettiamo di dire ai carissimi (scì, ce stéte costènno cari…) governanti tecnici che… li Piceni no’ adè quilli de la pruvingia de Ascoli ma sarrìa stati l’andicu populu che stava ecco da oddra! Aéte sbajato de grosso perché nuaddri de Macerata simo “nuà” e quilli de Ascoli adè… addri. E ppo’… sindite ‘n po’… se la recessiò’ doènta più trista, che facéte? De Italia, Spagna e Grecia… ne facéte ‘na nazione sola?!
Alvaro Norscini