Un libro… da ridere, vincitore del
Premio IgNobel per la letteratura
Il libro “L’A-vena umoristica”, scritto da Ennio Monachesi, non nuovo a certe imprese, è un volume semiserio, più semi che serio, ludico e lucido, ironico e onirico, creativo e ricreativo, il cui senso è nel nesso e chi non lo coglie è un fesso! Per capirsi, affinché nessuno si offenda: nesso e senso sono due parole composte dalle stesse lettere, come “ironico” e “onirico”, “ludico” e “lucido”: sono degli anagrammi al pari di: “parli” “pirla”; “spasimo” “sposami”; “coppia” “cappio”; “moglie” “meglio”; “attore” “teatro”; “Giuda Iscariota” “dai guai a Cristo”; “Sonia” “asino”; “Marisa” “amarsi”; “Loretta”… “lottare” “lotterà” “l’otterrà” e poi se lo terrà!
Ispirato dalle donne
Il libro è ispirato dalle donne: le donne di strada sono impure, quelle di chiesa… pure. Esso è
nato “Alle sogliole del terzo mill’ennio”, come suona il sottotitolo, ch’era il titolo iniziale, poi sostituito con l’at-tuale: “L’A-vena umoristica”: l’avena dei campi e la vena del sangue, con e senza l’apostrofo, come il met’ano, che con l’altro met’ano fanno un sedere intero. E come “Dio t’assista”: invocazione o imprecazione?
Prima parte
La prima parte del libro si articola in 13 capitoli, con le principali figure retoriche, concetti linguistici e giochi enigmistici come la sciarada, il crittogramma, il bisenso, il calembour, l’anagramma, la metafora, lo spostamento di significato, il chiasmo, l’ossimoro, il paradosso, la “bisociazione”, l’ironia, l’iperbole, ecc… spiegati brevemente in modo chiaro e divertente, con tanti esempi spiritosi e con tante battute e testi umoristici, giochi enigmistici e linguistici e curiosi rompicapo, per aprire la mente, che è come un paracadute: se non si apre non funziona. Migliorando anche il linguaggio. Come dice Vigotsky, infatti, “Il pensiero è una nuvola che lascia cadere un acquazzone di parole”. Non so se mi spiego… disse il paracadute inceppatosi!
Seconda parte
La seconda parte contiene molte altre battute, le “barzellotte” più toste, e molti testi umoristici, anche in versi, sia originali che di altri autori, pieni di arguzia e trovate ori-geniali, che destano divertito stupore e allegra meraviglia. L’umorismo infatti è frutto di fantasia e creatività, di “pensiero divergente e divertente”, e si fonda sulla sorpresa, come la vicenda di quell’uomo infiltratosi di nascosto in un grosso convento di suore travestito da suora. La superiora, insospettitasi, volle controllare tutte le sorelle, facendogli
Alzare le tonache dicendo il proprio nome. E le suore, alzandosi le tonache, una dopo l’altra: – Suor Letizia! – Suor Celeste! -Suor Lucia!…. E quando toccò a lui, s’alzò la tonaca ed esclamò: -Sòr… Présa!
Una cura salutare
E’ un libro indicato per una cura salutare di risa-te-rapia intensiva, per ridere, divertirsi e ricaricarsi, rincuorando la ragazza depressa che ha voglia di morire, mentre la ragazza repressa, o ninfomane, muore dalla voglia. Ma la morte non è poi così brutta come la si dipinge. Infatti che cosa si dice vedendo un morto? Quant’è bello pare che dorme. E vedendo uno che dorme? Quant’è brutto pare morto!
A cura di Raffaella D’Adderio