Aumentano le tasse ma non migliorano i servizi
Tra pochi mesi dovremo pagare la nuova tassa di scopo, varata dal Governo nazionale per meglio gestire a livello locale i rifiuti, l’igiene ambientale, la manutenzione delle strade e l’illuminazione pubblica. Si prevede un aumento del 30% rispetto alla preesistente Tarsu (che costerà agli italiani almeno 2 miliardi di euro in più e il gettito complessivo a carico dei contribuenti sarà di almeno 8 miliardi).
Il comune di Macerata, tra il 2011 e il 2012, ha già aumentato l’importo della tassa per la gestione dei rifiuti mediamente del 20%, giustificandola con gli aumentati costi complessivi di gestione del settore e la mancanza di una vicina discarica d’appoggio.
Erano gli anni 1997-98 quando il Ministro Ronchi varò, per non pagare come al solito sanzioni della Comunità Europea, i famosi Decreti che portano il suo nome e che dovevano rivoluzionare il concetto e gestione dei rifiuti.
La tassa sui rifiuti, a carico indistinto di tutti i cittadini, doveva divenire tariffa premiante per chi ne produceva di meno!
Questi i cardini dei decreti Ronchi poi assorbiti dal Codice per l’Ambiente:
1 – riduzione della produzione dei rifiuti (attività di prevenzione);
2 – riutilizzo dei prodotti (riattivazione del sistema vuoto a rendere, restituzione cauzione);
3 – recupero dei materiali (riciclaggio differenziato);
4 – recupero energia (incenerimento);
5 – smaltimento finale in discarica.
Tutti siamo in grado di comprendere la latitanza organizzativa della Pubblica Amministrazione che si sta occupando, in qualche modo e da poco tempo, solo della fase 3: raccolta-riciclaggio differenziato.
E’ carente comunque l’informazione ai cittadini, manca una discarica d’appoggio locale e l’inceneritore del Cosmari deve funzionare a pieno regime.
La pubblica amministrazione nulla ha fatto per prevenire e limitare la produzione dei rifiuti, così come per legge era tenuta a fare.
La pubblica amministrazione nulla ha fatto per riavviare il sistema dei vuoti a rendere.
Sono necessarie urgenti e improcrastinabili azioni informative e divulgative per:
– evitare l’utilizzo di prodotti usa e getta;
– favorire il consumo di prodotti “alla spina”;
– favorire i prodotti concentrati e confezioni famiglia;
– favorire il consumo di ortofrutta di stagione e di produzione locale;
– favorire il consumo dell’acqua del rubinetto.
Auspichiamo che le amministrazioni pubbliche (Comune e Provincia) corrano urgentemente ai ripari attivandosi per quanto mai fatto sino ad oggi:
1 – riduzione della produzione dei rifiuti (attività di prevenzione)
2 – riutilizzo dei prodotti (riattivazione del sistema vuoto a rendere, restituzione cauzione)
in modo che le discariche si colmino meno rapidamente e l’inceneritore del Cosmari non sia più sostenibile economicamente.
I soldi delle tasse dei cittadini sarebbero così spesi bene, come farebbe un Sindaco equiparato ad “buon padre di famiglia”.
Ritorneremo su questi temi!
Gruppo di cittadini maceratesi iscritti al Movimento 5 stelle