Segnaletica nel caos

In corso Matteotti orari di sosta

per tutti i gusti e tutte le necessità

sosta oraria

 

Eh sì, Macerata è una città che offre tanto: belle architetture, musei assai interessanti, facoltà universitarie e… soste differenziate. Va detto che con la differenziazione, quella dei rifiuti, il centro storico non va ancora tanto d’accordo ma diamo tempo al tempo, però è efficientissima la differenziazione degli orari di divieto di sosta. Non ci credete? Chiarissimo esempio ci viene dal breve corso Matteotti. Ebbene in poche decine di metri, relativamente al giorno di mercato, il mercoledì, gli utenti hanno facoltà di scelta: in un tratto devono lasciare libera la strada dalle ore 5 alle ore 15; in un altro tratto possono togliere l’auto a partire dalle ore 6 e in un altro ancora l’orario di divieto di sosta inizia alle ore 7! Abbiamo cercato di capire il perché di tanti orari… evidentemente è stato calcolato che a quell’ora così… mattiniera il traffico è sosta orariatalmente intenso che per evitare intasamenti fanno spostare le macchine a scaglioni di un’ora. Un residente invece ci ha confessato: “Mi sveglio alle 5, sposto la macchina un po’ più avanti e ritorno a dormire; risuona la sveglia alle 6, in pigiama e mezzo addormentato risposto la macchina di un po’ e ritorno a letto; trilla la sveglia di nuovo alle 7, mi preparo per andare al lavoro e parto definitivamente con la mia auto: è un sistema molto comodo per me!” Un altro ci ha detto: “Ma no… è che davanti alla Banca d’Italia, per non disturbare il sonno del Direttore, i rumori delle auto che si spostano cominciano più tardi, alle 7!” Un sosta orariaambulante, invece, la vede così: “Li hanno differenziati per noi! Come esseri umani non siamo tutti uguali, anche tra noi c’è quello che dorme di più e quello che si sveglia prima. In base a queste nostre personalissime esigenze, dopo aver fatto regolare richiesta su carta bollata, ci hanno accontentato mettendo questi orari”. Insomma è un bel casino, un sistema confuso, una stratificazione simile alle superfetazioni architettoniche di certe case di campagna. Ci viene un sospetto: “Non è che in città chi si alza prima comanda? Si sono svegliati in tre orari diversi!”

 

 

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