Malcostumi stradali

Osservati in virtù di una foratura

 

a-foraturaA causa della foratura di una gomma della mountain bike ho percorso sei chilometri spingendola. Ciò mi ha consentito di osservare la strada da una diversa prospettiva, un po’ come nell’Ottocento e di scrivere queste pungenti righe che potrebbero piacere a pochi lettori. I ciclisti amatori e professionisti passano veloci, pensando alle loro performance sportive, non guardano. Gli automobilisti considerano la strada solo un tracciato tra la partenza e la destinazione da percorrere nel minor tempo possibile, come nella realtà virtuale: non osservano e spesso sottovalutano i pericoli. La strada non era così prima dell’avvento della motorizzazione, ma neanche mezzo secolo fa. Negli anni Sessanta quando un automobilista incontrava un pedone nella sua direzione di marcia, spesso accostava e gli chiedeva se volesse salire. Oggi molti automobilisti non brillano di altruismo: se c’è qualcuno in difficoltà è più comodo ignorarlo e passare avanti. Lungo le polverose strade di una volta non mancavano le fonti per dissetare il viandante e gli abbeveratoi di acqua limpida per gli animali, oggi si è costretti ad andare al bar. Trascurando la velocità, c’è un’attività nella quale i conducenti e passeggeri di oggi danno il peggio di sé: mancante o caduto in disuso il posacenere, gettano ogni cosa dal finestrino. Andando lentamente a piedi ogni fotogramma che scorreva davanti agli occhi come in un film, ho notato lungo la banchina, la cunetta e sulla scarpata sovrastante oltre 3 pacchetti di sigarette, 3-4 lattine di bevande e altrettante immancabili bottiglie di plastica. Quando passa la mac-hina per sminuzzare l’erba accartoccia quei rifiuti indistruttibili, li fa ricadere in basso verso la banchina e li rimette in brutta evidenza. Inutile ripetere che non si tratta di bucce di mele o altri scarti organici che si degradano e concimano, quei rifiuti rimarranno lì anche fra 200 anni, se qualcuno non li raccoglierà. Curiosamente: non ho mai sentito persone che fanno footing, jogging o semplicemente camminano, denunciare questo degrado. Lo scenario da micro-discarica diffusa sotto gli occhi di tutti dà assuefazione! Come lungo tante altre strade della Provincia e della Regione Marche; un’autentica vergogna da far ribrezzo solo a parlarne. Sarei curioso di conoscere in merito l’opinione dei turisti svizzeri e del Nord Europa, notoriamente più sensibili a queste tematiche. A volte si nota che allacciare le cinture di sicurezza è passato di moda, eppure in caso d’incidente esse, checché se ne dica, proteggono bene il conducente e i passeggeri. Sono convinto che la redazione di “Striscia la Notizia” – come per le revisioni fasulle – sarebbe ben lieta di sottoporre alla gogna mediatica gli elettrauto che si prestano a disattivare l’allarme acustico del “mancato allaccio delle cinture”, ormai presente su molte vetture di nuova produzione. La superstrada 77 della Valdichenti di recente è stata ripulita (in parte); con la paventata abolizione delle Province c’è da temere che con l’ulteriore “passaggio di consegne” delle strade possa verificarsi uno scadimento della manutenzione, come accaduto alle statali passate dall’Anas alla Provincia. Perché il costo dell’ineducazione e dei malcostumi inaccettabili di qualcuno deve gravare su tutta la Comunità? Ovvero anche sui cittadini che si riportano a casa i rifiuti prodotti e li differenziano diligentemente, rispettando i criteri dell’ecosostenibilità e il Codice della Strada, che vieta di gettare oggetti dal veicolo.

S.G.

 

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