Il “Minimo Teatro” con Ismene al Velluti di Corridonia

Con la regia di Maurizio Boldrini

uno spettacolo tutto da vivere in emozione

 

l-vecchioni-e-c-camilloni-in-ismeneScorrendo il programma degli spettacoli 2012-2013 del Teatro Velluti predisposto dal Comune di Corridonia ci si accorge piacevolmente dell’attenzione riservata a iniziative teatrali e musicali che operano nel territorio. L’onore dell’apertura è dato a una prestigiosa realtà territoriale che quest’anno festeggia i trenta anni di attività, il Minimo Teatro di Macerata, che sabato 24 novembre, ore 21.15, mette in scena al Velluti lo spettacolo “Ismene” dall’ominimo testo di Gianni Baleani per la regia di Maurizio Boldrini, che dirige gli allievi-attori della Scuola di Dizione Lettura e Recitazione e della Prima Scuola di Ingegneria Umanistica del Minimo Teatro: Valentina Baldassarri, Silvia Bellabarba, Carla Camilloni, Riccardo Carota, Pierluigi Cipolla, Annamaria Cipolloni, Martina Crucianelli, Serelella Marano, Fabio Monteverde, Elisabetta Moriconi, Ilenia Paciaroni, Claudia Piccinini, Lorenzo Savi, Marco Tiranti, Lorenzo Vecchioni. Assistenza alla regia Carla Camilloni, collaborazione alla drammaturgia Giampaolo Vincenzi, responsabile tecnico Euro Morresi. La figura mitica di Ismene, figlia minore di Edipo, è occasione per l’autore maceratese Gianni Baleani per una riflessione drammaturgica sul senso e i limiti della ragione, tale prospettiva nelle mani di Maurizio v-baldassarri-in-ismeneBoldrini e nei corpi degli attori diventa lezione di teatro, senza spiegazioni, impossibile da catalogare in un genere, tutta da vivere in emozione.

Prof. Boldrini, il Minimo Teatro ritorna in cartellone dopo lunga assenza in una normale stagione teatrale?

– Normale non direi, perché per fortuna c’è ancora qualcuno in grado di accogliere la differenza, dimostrando che i cartelloni non necessariamente debbono essere omologati con lo stampino. L’esempio di Corridonia è significativo perché è uno scarto rispetto alle stagioni “normalizzate” e il Minimo è onorato di essere presente al Teatro Velluti e sono contento di figurare in un programma che comprende modi diversissimi da quelli praticati dal Minimo.

“Ismene” esordì con successo la scorsa estate al Teatro Romano di Falerone, ora passa al chiuso del Velluti, il cambio di luogo cambierà l’umore dello spettacolo?

Ho apportato alcune modifiche, ma rimane la sostanza, il cambio umorale e linfa vitale per il teatro, l’unico vero luogo è dato dai corpi degli attori. E poi ritornare al Velluti dopo tanti anni sarà certo una bella emozione, lì proposi il primo spettacolo del Minimo e lì realizzai un saggio memorabile, circa 25 anni fa, con duecento bimbi delle scuole elementari di Corridonia che condussi in laboratorio. Sabato 24 mi piacerebbe rivedere tra il pubblico almeno alcuni di quei bimbi, ora uomini e donne che mi salutano ancora quando li incontro memori del gioco che ci accumunò.

 

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