Blarasin lascia il Pdl per La destra
Sullo scacchiere politico nazionale, con influssi anche su quello locale, cominciano i cambiamenti dovuti alla situazione fluttuante attuale che vede coinvolti tutti gli schieramenti da destra a sinistra. Il Pdl così come lo abbiamo conosciuto fino a oggi è in disfacimento, sfilacciato dagli scandali e dalla emorragia dei consensi come se ne è già avuto un primo assaggio dal voto siciliano. Il Pd non è che stia tanto meglio, apparentemente dilaniato dalle contrapposizioni interne ma che alla fine si ricompatterà, anche lui alle prese con gli scandali e con la tendenza di voto al ribasso. E qui non facciamo riferimento alle percentuali ma ai numeri nudi e crudi. Poi c’è il movimento dei grillini che raccoglie un consenso di protesta ma che oltre questa sembra non abbia la capacità di andare. In questo caos, con Monti che non si ha la percezione esatta di cosa stia facendo perché l’impressione di tutti è che per salvare l’Italia la stia affossando, alcune schegge sane della politica cominciano a spostarsi. Sane in quanto non aspettano che siano definite le nuove regole di voto, o i nuovi assetti nei gruppi (leggi Pdl) per potersi piazzare dove più conviene, ma scelgono una linea politica certa, più consona ai loro ideali.
Storace e Blarasin
Sono queste le motivazioni che hanno spinto il segretario nazionale Francesco Storace de La destra a venire a Macerata, poi a Civitanova, chiamato da personaggi politici che hanno mostrato interesse per la sua formazione, vera erede dei valori della destra italiana.
L’incontro maceratese è avvenuto per ufficializzare l’entrata ne La destra di Andrea Blarasin, ex Alleanza Nazionale, poi confluito nel Pdl, e già assessore provinciale con Franco Capponi.
“Provenendo da Alleanza Nazionale – ha affermato Blarasin in conferenza stampa – sono confluito nel Pdl attestandomi sull’idea politica definita Destra Sociale e oggi esco da questo partito. Lo faccio a malincuore in quanto all’interno del Pdl c’è una componente umana e sociale, che fa capo ad Alemanno, con la quale c’era condivisione. Ero entrato con convinzione perché all’interno di questo partito-contenitore credevo ci fosse pari dignità tra le componenti centriste e i valori della destra. Così, nonostante i tentativi nazionali e locali, non è stato”.
Andrea Blarasin, Perché ha scelto “La destra”?
“Oggi è l’unico schieramento di destra moderna che incarna le mie convinzioni e per me si tratta di un ‘ritorno a casa’, ho il desiderio e la necessità di ritrovare in uno schieramento politico quegli ideali in cui ho sempre creduto, ideali che sono da rivalutare, emendati da quella immagine di corruzione e di spartizioni che hanno inficiato la politica e hanno coinvolto esponenti di gran parte delle componenti del Pdl e degli altri schieramenti che sono rappresentati in Parlamento”.
Il suo è un ritorno in solitaria?
“No, ora intendo affrontare la sfida di coinvolgere tutti coloro che, anche provenienti da Alleanza Nazionale, non si ritrovano più nel Pdl e già ce ne sono alcuni interessati”.
Come vede la situazione locale?
“A livello locale la situazione maceratese non è diversa da quella nazionale – risponde Andrea Blarasin – pur tuttavia qui ci sono tante realtà che credono nel proprio territorio e lavorano per esso; sono delle realtà pulite e attive che non sono da emarginare, come spesso sta avvenendo, ma sono da coinvolgere. Con esse va creata una sinergia che conduca a un’alternativa di governo dei territori e della stessa città di Macerata. Forme di governo più concrete, più attente ai bisogni reali delle persone, più oneste rispetto ai comportamenti dei partiti che hanno generato situazioni tali da portare i cittadini al rifiuto della politica, creando squilibri economici e connivenze che ormai sono sotto gli occhi di tutti. Per me è d’obbligo un richiamo forte a tutte le componenti politiche che credono ancora nei valori fondanti di quel partito che era Alleanza Nazionale, affinché confluiscano ne La Destra che oggi, sola, rappresenta quei valori, quel modo d’intendere la politica attualizzato al momento evolutivo che sta vivendo la nostra società”.
Quali sono i problemi del Pdl?
“Il Pdl ha il problema di riuscire a detronizzare Silvio Berlusconi, poi c’è quello delle primarie che in effetti non è un vero problema perché in questo momento in Italia i nodi da sciogliere sono ben altri e riguardano l’economia, la sanità, la mancanza di lavoro per i giovani…”.
Che pensa del movimento “5 Stelle”?
“Fa rabbia vedere come la politica si sia spostata su di un comico! Naturalmente rispetto chi, per esprimere la sua protesta, vota Grillo”.
Come interpreta il voto in Sicilia?
“In sintesi, in Sicilia ha votato il 50% degli aventi diritto, un altro 20% ha espresso la sua protesta votando Grillo, ai partiti è andato solo il 30%… stiamo parlando del nulla.”
Perché questa disfatta dei partiti?
“Quando conta solo il potere i partiti sono destinati a finire”.
Gianfranco Fini?
“Con Fini è finito un equivoco, la gente di destra non è più al suo fianco ma nemmeno gli altri. Al funerale di Pino Rauti è stato fischiato in modo spontaneo dalle persone e a livello della politica ufficiale nessuno ha preso le sue difese”.
Che vuole “La destra”?
“Dare più sicurezza alle persone per il futuro!”
Fernando Pallocchini