Trovò una città addobbata a festa
Il 26 ottobre 1936 il fotografo Balelli, attraverso l’obiettivo Zeiss della sua macchina fotografica, fissò su lastra l’attimo in cui Mussolini passava in automobile Lancia davanti alla pasticceria Pompei, attuale bar “da Pierino”. L’immagine, prima di scomparire, viaggerà per un po’ in questa rara cartolina. Quel giorno, sono gli anni del consenso, Mussolini arrivò a Macerata da Corridonia dove aveva inaugurato il monumento all’eroe della Trincea delle Frasche: Filippo Corridoni. I parlanti raccontano che, all’altezza del passaggio a livello, Mussolini diede mille lire a una donna che gli si era fatta incontro. Egli fu poi accolto nella piccola città attraverso un percorso carico di effimeri: parata militare al Monumento dei Caduti (cartellone gigante sulla facciata dell’edificio della Congregazione di Carità), il corso Cavour addobbato con archi trionfali, discorso alla Loggia dei Mercanti (sulla facciata di San Paolo era stato affisso un gigantesco Dux), visita alla mostra delle Corporazioni a Palazzo Bourbon (attuale Filarmonica) e un incontro con la popolazione, soprattutto rurale, allo Sferisterio. Un viaggio iniziato con l’atterraggio sul campo di fortuna “Filippo Mattioli” di Sforzacosta e conclusosi all’aeroporto “Luigi Olivi” a Scossicci, dove decollerà con il suo Trimotore alla volta di Bologna. Qui era atteso per celebrare i 16 anni dell’era fascista. Incredibile! Negli anni ‘30 avevamo ben 2 aerostazioni. Comunque il Duce era arrivato a Macerata per inaugurare la Casa del Mutilato che, come narra il commentatore del film “Luce”, “…sorta nel cuore della città in soli 7 mesi d’intenso lavoro”. Nessun dorma!
Gabor Bonifazi