Bella voce e fisicità
E’ il promettente Ivan Magrì, il tenore che interpreta Alfredo nell’indimenticabile Traviata degli specchi. Chioma fluente, occhi di ghiaccio, temperamento passionale ereditato dalla sua Catania. Lo ha scelto così il regista Henning Brockhaus, perché in scena il giovane Germont fosse inizialmente timido e poi coraggioso per il bruciante sentimento d’amore. Una evoluzione del personaggio, cui fa eco la carriera in continua ascesa di questa giovane stella dalla voce limpida e potente. Più di qualcuno aveva intuito il suo talento. Magrì inizia dal teatro di prosa esordendo nella commedia dialettale siciliana. La sua insegnante Domenica Monti scova le sue doti canore e gli consiglia di studiare il bel canto. Lo tiene a battesimo l’eccelso Luciano Pavarotti. “E’ stata l’esperienza più bella della mia vita leggere negli occhi del Maestro la sua approvazione nei miei confronti” dice Magrì. Figlio d’arte: dai trisavoli ai nonni della famiglia materna erano tutti attori di prosa e poeti. Fu proprio sua madre (che perse a soli 18 anni) a dirgli che era l’artista della famiglia perché scriveva come un poeta. “Ogni volta che canto su un palcoscenico, sento che m’avvicino a lei” dice con infinita dolcezza il tenore. Scrive ancora poesie Magrì e sul palco interpreta vari ruoli tra cui quello a lui più congeniale che è il Duca di Mantova in Rigoletto, nei panni del quale si calerà ancora in settembre a Valencia in Spagna. Bella voce, fisicità, ma anche quel valore aggiunto che gli proviene della sua terra. “Mi sento fortunato a essere nato in Sicilia, sono vulcanico come l’Etna, sul palco mi porto i due elementi del mare e del fuoco”. Magrì continua: “Mi piace lavorare con un regista come Brockhaus perché, se sul palco ti senti di fare qualcosa di tua iniziativa, lui ti lascia fare. Il suo insegnamento è che ognuno deve portare qualcosa di sé nel personaggio”.
Il Maestro Pavarotti cosa le consigliava dall’alto della sua esperienza?- “Mi diceva che, per fare una grande carriera, bisogna avere il coraggio di dire più no che sì alle proposte di lavoro”. A dicembre a Berlino, Magrì vestirà ancora i panni di Alfredo a fianco di un mostro sacro come Leo Nucci, che interpreterà suo padre.
Ivan, cosa dice al suo pubblico? “L’’Italia è la patria del bel canto; dobbiamo amare, rispettare e valorizzare la nostra tradizione lirica”.
Cosa si attende dal suo futuro? “Di non perdere il sorriso che è ciò che m’aiuta anche sul palco”.
Raffaella D’Adderio