Libro di Manuela Di Chiara
con foto di Lucilla Di Chiara
Leviamoci subito un pensiero, le foto scattate da Lucilla, difficile trovare un aggettivo che non sia abusato. E’ un piacere sfogliare il libro per gustarne le immagini, anche l’occhio vuole la parte sua e, questa volta, le “figure” arrivano prima della lettura: sono un libro nel libro, hanno una forte capacità espressiva che mitiga la fredda tecnica e la sapiente costruzione scenica. Belle!
Come giustamente rileva il Presidente Franco Gazzani nella sua presentazione, in questo mondo ormai per tanti più virtuale che reale si tende a dimenticare la tradizione e, con essa, un modo di vivere più attento ai piccoli piaceri di una volta che, comunque, sono ancora in grado di donare gradevoli momenti di esistenza. Oggi la società corre veloce e lascia dietro di sé una scia di sprechi incredibili, che incide negativamente sull’ambiente. Qui entra in gioco Manuela Di Chiara.
Ci sono periodi dell’anno in cui le piante sono generose, al pari dell’orto, la frutta e le verdure, giunte a maturazione, hanno ancora ben poca vita ed è un peccato lasciare che vadano perse… così ragionavano i nostri antenati, ed è per evitare di “peccare” che hanno usato il loro ingegno, la loro capacità di osservazione per conservare più a lungo questi beni della natura. E’ lo stesso spirito che ha animato l’autrice del libro: serbare per le future genti, attraverso la conservazione delle ricette, un modo di vivere diverso, più attento, più in armonia con la natura.
Non deve essere stato semplice organizzare tanti argomenti così disparati ma l’autrice ha chiesto aiuto alla natura. Infatti, dopo le necessa-rie “norme per la conservazione” e una introduzione generale su “conserve dolci”, ha suddiviso le quasi 300 pagine nelle 4 stagioni. La primavera ci dona fragole, ciliegie e
visciole: giù confetture, sciroppi, gelatine e pure liquori! L’estate è ricca di pesche, albicocche, prugne, meloni, more, zucchine e pomodori: vai con una infinità di confetture (sì, anche una confettura di zucchine!). L’autunno ci porta fichi, pere, uva, giuggiole, corbezzoli, castagne e zucche: ecco pronte delle composte, succhi, il brodo di giuggiole, conosciuto dai più per sentito dire come frase fatta, e mostarde… poi arriva l’inverno con le mele… e altri capitoli per le conserve sott’olio e sotto aceto e l’arte della liquoristica… wow, quante cose!
F.Pallocchini