Frecandò
La prima volta che sentii questa parola ero in Sardegna, ad Alghero e la ragazza sarda che me la fece conoscere e alla quale chiesi la ricetta, l’aveva a sua volta imparata dalla suocera marchigiana. Non sono mai riuscita a capire l’etimologia di questo termine, ho chiesto a molti, ho interpellato il libro di Antonio Nebbia, quello delle ricette di Ermete e infine i bellissimi libri delle sorelle Di Chiara, nessuno di questi tramite i propri scritti ha lasciato ipotizzare un qualche significato. Soltanto Ermete parla di caos, di confusione, una metafora, credo, per indicare la mescolanza delle verdure del frecandò. Nel dubbio tra “chi l’ha detto” e “cosa vuol dire” intanto possiamo iniziare a mangiarlo.
Ingredienti per 4 persone
4 patate molto grandi; una cipolla bianca; 2 zucchine; un pomodoro maturo; 5/6 foglie di basilico; acqua, olio, sale.
Preparazione
Lavare tutte le verdure e iniziare spellando le patate che dovranno essere tagliate a fettine dello spessore di un centimetro, allo stesso modo tagliare le zucchine. Prendere una cipolla piuttosto grande e affettarla sottilmente, infine predisporre anche delle fettine di pomodoro maturo e qualche foglia di basilico mondata. A questo punto passiamo all’assemblaggio, è fondamentale che sia rispettata una specifica stratificazione. Prendere una pentola piuttosto larga e versare mezzo bicchiere di liquido composto da acqua e olio, disporre le patate e salare, facendo attenzione che il liquido sul quale appoggiare lo strato di patate bagni bene tutte le rondelle. Disporre sopra le patate le cipolle, poi le zucchine e in ultimo i pomodori e le foglie di basilico. A ogni strato ricordarsi di salare e bagnare con un paio di cucchiaiate di acqua. Cuocere per circa 25/30 minuti a fuoco basso, coprendo la pentola e avendo cura di scuoterla ogni tanto per non far attaccare lo strato iniziale di patate. Buon appetito!
Roberta Dignani