Alta sperimentazione artistica,
cantanti di talento e big dello star system
Piero Cesanelli ha ancora fatto centro. Musicultura XXIII si è riconfermata una kermesse di grande qualità musicale e di alta sperimentazione artistica. A sancire questo binomio, in gara cantanti pieni di talento e big dello star system nazionale e internazionale della canzone, del cinema, della poesia. Tra i corridoi dei camerini, abbiamo incontrato la cantante Noemi, che sul palco ha portato la sua voce calda e potente, le chiediamo: “La tua tesi di laurea s’intitola Un corpo per Roger Rabbit, forse da qui è nata l’idea dei tuoi capelli dal colore identico a quello di Jessica Rabbit?” – “I capelli rossi mi sono sempre piaciuti. Ora sono diventati il mio marchio di bottega e spero negli anni di ricalcare i passi di tutte le grandi rosse della canzone italia-na come Milva, la Vanoni, la Mannoia”. L’attore e regista Alessandro Benvenuti è a Musicultura in veste di chitarrista. “La musica – ci racconta – è la più alta di tutte le arti; esse si servono della musica, che invece basta a se stessa” – “Lei ha esordito esibendosi dal vivo in un gruppo di altri attori dal nome I Giancattivi, perché tale appellativo?” –“La parola significa schiavi liberati (dal latino iam captivus) e noi lo avevamo scelto per esorcizzare, attraverso l’arte, l’incubo di un futuro incerto, che oggi è reale” – “Come mai i suoi film hanno un comune denominatore, cioè un humour cinico?” – “Perché il cinismo è un linguaggio crudo ma vivace, che arriva subito al cuore della gente. Fa ridere, ma fa anche riflettere. L’importante è che esso non diventi compiacimento, cattiveria o si perda in turpiloqui e insulti gratuiti”. Alex Britti lo ascoltiamo rapiti: la sua performance sul palco è esclusivamente musicale e ad accompagnarlo sono una degna blues band e il jazzista Stefano Di Battista. In conferenza stampa, Britti parla della sua musica: “Oggi si guarda al blues come a qualcosa del passato, un po’ di tempo fa era una realtà in fieri che s’arricchiva attraverso le contaminazioni con altri generi. Ora si rischia un appiattimento perché i generi musicali sono troppo stereotipati, la musica deve tornare a essere aperta e fluida”. Il grande Paolo Villaggio si offre generosamente al pubblico sia nel cortile di Palazzo Conventati sia sul palco dello Sferisterio. Il grande attore elogia le bellezze e la pulizia delle strade di Macerata. E’ disponibile con tutti, risponde alle domande, rilascia autografi e si fa fotografare con i fans. Improvvisa qualche battuta tipica del suo personaggio più noto che è il ragionier Ugo Fantozzi e ci insegna: “Questo personaggio non è stato amato subito perché faceva rabbia al pubblico che lo vedeva perdente in ogni circostanza, ma in realtà Fantozzi è una terapia violenta contro la sfortuna”.
Raffaella D’Adderio