Uno è sparito, l’altro resiste
I E R I
Correva l’anno 2005 e nel mese di ottobre usciva nelle edicole maceratesi La rucola n° 90 dove, a pagina 7, si leggeva quanto integralmente riportato qui sotto. I grafomani politici, anziché spendere per manifesti regolarmente affissi, si divertivano a imbrattare i muri della città e i politici in carica (1988 – 2005) avevano un interesse pari a “zero” a tenere in ordine Macerata, come dimostrano le date delle scritte e della nostra pubblicazione. L’interesse degli Amministratori era incentrato altrove, sui lotti di terreno e sul cemento: a che serviva pulire muri vecchi quando potevano realizzarne di nuovi, liberi da scritte?
La Smea sta ripulendo i muri della città e allora la esortiamo: “Per carità! Non togliete quelle scritte, resistono dal 21.11.88 l’una e dal 16.11.97 l’altra: sono ormai diventate dei veri reperti storici.” Magari non sarà proprio così perché se per Mario Capanna, ormai sparito dalla circolazione politica, la cosa può anche essere ritenuta valida, lo è assai meno per il maceratese Adriano Ciaffi che proprio scomparso (dal punto di vista politico… per il resto: lunga vita!) ancora non è. Forse è bene segnalare queste scritte alla Soprintendenza.
O G G I
La tartaruga si è mossa, ma poco. Le scritte ancora resistono esclusa quella pro Ciaffi, cancellata ma ben presto sovrascritta con qualche geroglifico. Nessuno che abbia avuto interesse a ripulire un vicolo in pieno centro storico e assai frequentato dai passanti, anzi le scritte si sono rafforzate occupando ulteriori spazi. E i politici che amministrano la città? Continuano imperterriti con il vecchio vizio: lottizzare & cementificare. Nulla di nuovo sotto il sole.
L’unica novità è rappresentata dalle tematiche diverse che popolano il chiacchiericcio politico cittadino: cultura (quella “pseudo” dei propri amici fatta per incassare qualche benefit); turismo (più che altro occasionale o quello degli anziani che arrivano sui pullman dei “pentolari” – da non confondere con i pendolari – che dentro il pullman vendono pentole ai passeggeri e poi li conducono in visite guidate alla città rapidissime perché… guai se avessero il tempo di buttare qualche euro nei negozi, poi non avrebbero denaro per acquistare le pentole! Ecco, questa è la prova provata che i politici, comunque eletti, sempre loro, da cittadini compiacenti e arroccati sugli stessi nomi, una volta preso il potere si dedicano solo ai propri interessi fregandosene altamente del decoro della città. Non c’è dedizione verso il prossimo ma attaccamento per la poltrona. Spirito di servizio? Che roba è? Se magna?