Fabrizio Giorgi in difesa di Equitalia
Dopo aver ascoltato l’ennesima idiozia radiofonica in cui passava la similitudine: “Dipendenti Equitalia = Soldati nazisti”, mi sento in dovere di ribellarmi e di far sì che il popolo non si abbeveri solo dalla Tv e dai suoi succedanei ma decida di capire il sistema, magari lo voglia migliorare e comunque lotti per cambiarlo senza demagogicamente gettare la croce su chi lavora! Adesso basta! Non è possibile assistere “all’eliminazione” di Equitalia con la complicità di tutti gli organi di informazione e di tutta la classe politica. Il 50% degli Italiani dichiara 15.000,00 € all’anno, un altro 30% è fra i 15.000,00 ed i 30.000,00 € e così con i miei 31.000,00 €, dopo 30 anni di lavoro mi trovo a essere fra i più ricchi del paese! Eppure non ho visto nessun giornalista, nessun politico, nessun comico, nessun gruppo anarchico protestare sotto le sedi degli ordini di: Commercialisti, Architetti, Ingegneri, Avvocati, Notai, Medici, Farmacisti, Giornalisti, Geometri, Industriali, …ma nemmeno sotto la sede di Confartigianato, Confcommercio… ma nemmeno sotto la sede di Banca d’Italia, Unicredit, San Paolo Intesa, Monte Paschi, Popolare Ancona, Banca Marche… Eppure non ho visto nessuna protesta davanti alle concessionarie Ferrari, Maserati, Porsche, Bmw, Mercedes per dimostrare sdegno nei confronti di chi usciva con una di queste “utilitarie” magari gestendo una società con sede alle Cayman o in Lussemburgo. Eppure non ho visto nessuno fare sit-in sotto la Fiat o la Omsa o la Tod’s ecc. che hanno pensato bene di delocalizzare all’estero, mantenendo così alti i profitti e infischiandosi degli operai Italiani. Eppure nessuno è andato sotto casa di Valentino Rossi o di Loris Capirossi o di Paolo Bettini, solo per fare alcuni nomi eccellenti, sdegnati dall’accordo fatto con l’Agenzia delle Entrate. Eppure nessuno è andato a Trigoria, a casa della A.S. Roma Calcio, sdegnato dell’accordo fatto con l’Agenzia delle Entrate che ha annullato le sanzioni amministrative sugli accertamenti tributari dopo che essa si era avvalsa del “condono” per mancanza di liquidità. Eppure nessuno fa notare che la S.S. Lazio ha avuto un provvedimento di rateazione venticinquennale da parte dell’Agenzia delle Entrate mentre Equitalia non può superare le 72 rate mensili. Eppure nessuno protesta sotto lo studio di un Libero Professionista o un Albergo o un Ristorante o una Pizzeria che non rilascia regolare scontrino o fattura o ricevuta fiscale. Eppure nessuno protesta sotto il Parlamento sdegnato dai “benefit” e dagli emolumenti percepiti dai nostri rappresentanti. Eppure nessuno protesta sotto il Parlamento dove un Barbiere va in pensione a 55 anni con 5.000,00 € al mese. Eppure nessuno protesta sotto l’ufficio di uno dei tanti Dirigenti, bancari e non, che, ricevuta una lauta liquidazione e una ancora più cospicua pensione, viene riassunto il mese successivo come Consulente. Eppure nessuno protesta sotto quella Azienda che ha venduto senza ricevuta quella camera o quella cucina. Eppure nessuno protesta sotto la casa di quei calciatori che da “dilettanti” percepiscono anche il doppio del mio Cud annuale con tutte le spese pagate. Eppure nessuno protesta per le nostre spese militari con contingenti impegnati in Guerre mascherate da Aiuti Umanitari. Eppure nessuno protesta se per presentare un semplice Festival si riceve un compenso che “sfamerebbe” 1.000 pensionati. Eppure si preferisce dare in “pasto” al popolo “Equitalia”, che svolge lo stesso lavoro da più di vent’anni, riscuotendo quanto messo dagli enti a ruolo per tributi non pagati, piuttosto che dare una vera sferzata morale all’intero Paese. Eppure nessuno si indigna ogni domenica quando spendiamo centinaia di migliaia di € per schierare poliziotti in stadi costruiti come campi di concentramento mentre gli atleti si cimentano nel giuoco del calcio e quotidianamente non ci sono i fondi per pattugliare le città.
Il Direttore
In questo articolo Fabrizio Giorgi ha affrontato alcuni punti di vista sulla vicenda Equitalia, in difesa di chi ci lavora nel rispetto di regole imposte. Un altro lettore scrive: “Per un contenzioso con l’Inps di poche migliaia di euro mi è stata pignorata la casa una prima volta. Ho pagato e pochi mesi dopo mi è stata pignorata una seconda volta. Ho pagato. Pignoramenti sproporzionati per i due valori in campo, che mi han-no messo in difficoltà serie in quanto una delle due banche con cui avevo rapporti ha preteso, visto il pignoramento, il mio rientro immediato dal fido.” Ecco dove sta il problema, nella stupida rigidità delle regole imposte, che sono da cambiare rendendole più duttili e rispondenti alla effettiva realtà delle situazioni.