L’arte dello scannamento

Dall’inedito “Caravaggio e le ombre dell’anima”

 

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Nel terribile periodo a cavallo tra i secoli XVI e XVII era logico che chi poteva e spesso anche chi non se lo poteva permettere, si armasse di pugnale e di stocco per difesa personale e all’occorrenza anche per offesa. A nulla servivano i frequenti bandi che imponevano ai cittadini di circolare disarmati per le vie della città. Le palestre di addestramento alla scherma prosperavano e chiunque se lo poteva concedere le frequentava per apprendere l’arte dello scannamento, facile e sicuro.

 

 

Gli artisti armati

Sappiamo che artisti di valore, in special modo i pittori, ardivano mettersi in gioco a ogni pié sospinto, do-tandosi di armi costosissime da sfoggiare come ornamento della propria persona e, comunque, pronte all’uso per ogni evenienza. In una società senza onore l’onore era diventato la causa più frequente di duelli sanguinosi. Come purtroppo accade ancora oggi, è frequente constatare che chi tanto parla d’onore, non ne conosce il valore e quasi mai lo mette in pratica, pur sempre convinto d’essere l’unica persona al mondo con il sacrosanto diritto di fregiarsene.

 

 

Il turpiloquio imperante

A causa di tutto ciò anche i costumi, il linguaggio, i modi subivano un evidente deterioramento per cui si poteva presumere che il “Cortegiano” di Baldassarre Castiglione, famoso breviario di cortesia rinascimentale, non fosse mai stato né scritto e nemmeno pubblicato. Infatti, in quei tempi senza pace e senza carità, il turpiloquio imperava sia tra i ricchi che tra i poveri! Ecco perché Caravaggio fu figlio del suo tempo e il suo comportamento si specchiò nitidamente nella società in cui il Creatore lo aveva collocato.

 

 

Le eccezioni

Non che non ci fossero eccezioni lodevoli a questa infame regola: Filippo Neri e il suo Oratorio misero al servizio del prossimo la loro santità nel tentativo di arginare la deriva di un’epoca violenta e instabile e far rinascere l’amore per la pacifica convivenza. I suoi fedeli furono uomini caritatevoli, messisi spontaneamente al servizio dei poveri e dei derelitti cui non facevano mai mancare, anche a costo della propria vita, non soltanto il cibo per il corpo, ma specialmente quello per lo spirito.

 

 

Consapevolezza

giovane-con-canestro-di-fruttaSe l’uomo moderno avesse più consapevolezza saprebbe darsi la risposta al perché i santi appaiono nelle epoche più caotiche della Storia per portare il loro amore e il loro sostegno ai bisognosi! Fu proprio in quell’humus di decadenza dallo splendore della Rinascenza che nacque lo spasmodico desiderio di quella società utopica, sognata da un Thomas More, da un Tommaso Campanella e da tanti altri sognatori di quell’epoca.

Matteo Ricucci

 

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