Maggio

di Franca Petracci

 

Ricordi le rose del mio giardino?

Il rosso del velluto dei pittori

l’odore acuto

degli aromi d’oriente?

Mai ne colsi per te.

Eppure, da quel giorno di maggio,

le hai avute sempre tutte avanti agli occhi

e almeno una intatta dentro il cuore.

Come le verità

sepolte nell’inconscio

affiorano nei sogni ricorrenti

sempre riappare maggio

col suo drappo intessuto alla ringhiera

e un colore e un profumo

che questa volta parlano d’altare.

Così, in una rabbia d’amore,

delle rose di maggio faccio strage

a risvegliare dentro un vetro i sensi

di chi non sa che maggio è ritornato.

 

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