Quando vedevamo i mostri…

Il parallelo tra allora e oggi è d’obbligo

 

donna-barbutaA volte mi soffermo a pensare… come mai tante persone perdono il loro tempo a vedere trasmissioni stravaganti e stupide come “Il grande fratello”, “C’è posta per te” o altri dove una donna riesce a far litigare due uomini, quasi certamente pagati per comportarsi così, con il giudice che, poi, dà ragione all’uno o all’altro? A pensarci bene mi sono tornati in mente degli avvenimenti che oggi mi meravigliano ma mi fanno capire tante cose. Quando ero bambino mio padre mi portava al luna park, lì ai giardini Diaz di Macerata dove, oltre gli autoscontri, “lu cargiu in culu” e altre giostre, c’erano i carrozzoni con attrazioni più strane. Su uno c’era la “Donna ragnu”, una povera ragazza messa nel mezzo di una rete fatta in corda nera, con otto zampe realizzate in stracci neri riempiti di ovatta, con la testa fuori da un corpo nero, sempre fatto in panno nero imbottito in modo da avere forma di ragno. La luce era fioca e soprattutto noi ragazzi avevamo la sensazione che lei, come diceva l’imbonitore che la presentava, fosse una donna-ragno in quanto punta da una tarantola quando era ancora bambina. Sul carrozzone accanto c’era la “Donna sirena”, un’altra poveretta messa a mollo dentro una grossa vasca che aveva corpo normale fino in vita, con la parte sotto infilata dentro un sacco argentato che finiva a forma di coda, tutto ricoperto da scaglie argentate. Come erano riusciti a farlo così, visto che la plastica a quel tempo non era ancora stata inventata, io proprio non lo so. L’imbonitore, presentandola, affermava che era stata pescata in un mare lontano, che nessuno sapeva come mai fosse così, e che doveva sempre stare con la parte “pesce” in acqua altrimenti sarebbe morta. Ma le stranezze non finivano qui. Sul carrozzone seguente c’era “l’Uomo forzuto”, il quale staccava su grandi pesi che il presentatore raccontava fossero di ferro e che a me, invece, sembravano di cartone. L’uomo e la donna più grassi del mondo pesavano, in due, mezza tonnellata… sì, 250 chili ognuno! e sembravano due vesciche di strutto riempite con il lardo fuso di almeno “’na jicina de porchi grassi”. Poco più in là c’era l’uomo “più siccu de lu munnu”, alto un paio di metri e così rinsecchito che gli scappavano via tutte le ossa. Insomma era quasi trasparente, tanto che “pe’ faje le lastre sarìa bastato a mettélu condroluce su la finestra”! Quella che più di tutti mi faceva impressione era la “Donna barbuta”. Una donna di una quarantina di anni, seduta su una sedia, con una barba che le arrivava fin quasi sulla pancia. Oggi la scienza chiamerebbe il fenomeno “irsutismo”, spiegando che è un mal funzionamento di una ghiandola che fa crescere la barba anche alle donne ma, a quei tempi, tante nozioni erano sconosciute per cui quello sembrava un fenomeno straordinario. Una tra le più famose donne-barbute da circo aveva una barba addirittura lunga 27 centimetri! Poco tempo fa, girando su internet, ho scoperto che a Macerata, in piazza, sotto un tendone, mentre si esibivano diverse attrazioni da circo è stata presentata anche una donna-barbuta, giovane e nonostante il pelo, “mango male”. Adesso giungiamo alla conclusione. Se i nostri nonni e i nostri padri pagavano per andare a vedere queste cose strane, incantati dagli imbonitori, non possiamo meravigliarci che milioni di telespettatori, che altro non sono che i loro figli e i nipoti, si fanno “rencojionì” da… imbonitrici come la Clerici e la D’Urso e altre, che presentano “sgagghjiènne” e “ridènne come le sceme”, proprio come gl’imbonitori di una volta, per poi mettersi a guardare i programmi “monnezza” che la televisione propina. Fra parentesi, l’imbonitore più famoso era quello che, dovendo presentare un carrozzone dove stavano delle bestie, diceva: “Venite gente, venite che più persone entrano e più animali si vedono!” Allora sembra logico pensare che… se i bisnonni, i nonni, i genitori pagavano per vedere quelle strane attrazioni, niente di strano che noi dobbiamo pagare il canone per vedere tutte le “stronzate” della televisione.

Cesare Angeletti

 

A 2 persone piace questo articolo.

Commenti

commenti