A 3 anni dal sisma di L’Aquila

A Macerata ancora “giocano” col cemento

 

Sotto c’è quanto avevo scritto 5 minuti prima che ci fosse la scossa di terremoto della scorsa notte… forse sarebbe bene che i nostri Consiglieri se lo ricordino e riflettano sul fatto che sono lì per fare il meglio per la città e per i concittadini. E’ ora che ci siano dei veri cambiamenti di rotta e ci si renda conto che viviamo in un pianeta non riproducibile. Basta comunque col cemento, basta con i parcheggi, basta con le speculazioni. Un esempio: il raddoppio della piscina di viale don Bosco, quello che avrebbe il minor costo in assoluto fra tutti i progetti ha come maggior ostacolo l’impossibilità di poter parcheggiare lì vicino ma se da viale Don Bosco si irradiano parcheggi fino al tribunale, possibile che nessuno possa più fare 5 minuti a piedi? Allora non lamentiamoci se un italiano su tre è obeso, se la benzina è a 2 euro, se l’aria è diventata irrespirabile, se i cambiamenti climatici sono accompagnati da fenomeni atmosferici violenti e disastrosi!

 

 

Prima di una delle tante scossette

Pierpaolo Tartabini (La sinistra per Macerata) ha presentato una mozione in Consiglio comunale per dare il via al censimento edilizio nella nostra città, a favore si sono schierati il Sindaco Carancini, Menchi (Pd), Meschini (Idv), Blanchi (Comunisti Italiani), Borgiani (Federazione della sinistra), Ciarlantini (I Verdi), Carlini e Bianchini (Pensare per Mc); si è astenuto Mari (Pd) e hanno votato contro Pizzichini e Tacconi (Udc), D’Alessandro e Nascimbeni (Macerata è nel cuore), Ballesi, Conti e altri 17 consiglieri rispettivamente di Pd e Pdl. Si voleva dare una scossa e una svolta alla politica “cementizia” degli ultimi anni ma interessi incrociati di maggioranza e opposizione non ne hanno voluto sapere! Ora il Pdl cerca una commissione di inchiesta! Che commentare? Forse venire a conoscenza delle centinaia di immobili inutilizzati avrebbe fatto venir meno le “inutili” c-struzioni che proliferano sul territorio. I politici farebbero invece meglio a ricordarsi che le nostre case sono “vecchie” e dovrebbero adoperarsi per ottenere convenzioni con gli Istituti di Credito affinché le si possa rendere più sicure e adatte a sopportare anche eventi sismici che periodicamente interessano le Marche. L’Aquila è lì a insegnarci che la coscienza non può sempre stare in letargo, senza poi considerare altre calamità naturali che, visti i cambiamenti climatici, appartengono sempre più alla storia dei nostri territori.

Fabrizio Giorgi

 

 

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