Residenza protetta: l’accoglienza trova casa

A Palazzo Romani Adami, Fondazione,

Regione e Provincia hanno firmato il protocollo d’intesa

 

Firmato a palazzo Romani Adami, sede della Fondazione Carima, un protocollo d’intesa tra la Regione, rappresentata dal Governatore Gian Mario Spacca, la Provincia, presente il Presidente Antonio Pettinari e la stessa Fondazione con il Presidente Franco Gazzani e il segretario Renzo Borroni a fare gli onori di casa. L’accordo riguarda la realizzazione, da parte della Fondazione, di una Residenza protetta, una struttura residenziale-assistenziale al servizio di soggetti deboli del maceratese.

 

Perché l’iniziativa?

In base alle richieste di contributo pervenute alla Fondazione si sono riscontrate problematiche legate all’invecchiamento della popolazione e a relative patologie invalidanti e degenerative. Questo porterà nei prossimi anni a un aumento delle richieste di servizi socio-sanitari e di cura con forti pressioni sui bilanci di Enti e Istituzioni pubbliche. La Fondazione già finanzia interventi di tipo sociale sul territorio ma ha ritenuto che occorresse un intervento di più ampia valenza.

 

Perché una struttura residenziale-assistenziale?

Oltre a essere una risposta concreta alle future problematiche, fa evitare la dispersione delle risorse finanziarie dovute alla dispersione sul territorio di strutture piccole che non sempre hanno livelli di efficienza economico-gestionale, con servizi non in linea con le aspettative dell’utenza, con conseguenti ricadute negative per l’esigenza di copertura dei costi (rette più elevate e interventi diretti delle Amministrazioni comunali).

 

Perché una Residenza protetta?

In base a valutazioni tecniche e indicazioni fornite dalla Regione il modello della “Residenza protetta” è in grado di rispondere alle future esigenze. E’ intermedia tra la casa di riposo tradizionale e la Residenza Sanitaria Assistita; può accogliere persone non del tutto autosufficienti con varie disabilità (Alzheimer, handicap psichici o fisici, dipendenze ecc.) per le quali occorre assistenza prevalentemente socio-assistenziale e, meno, riabilitativa e medico-infermieristica.

 

Cosa si è fatto fino a ora?

Fondazione, Regione e Provincia avendo percepito le stesse problematiche hanno cercato una sinergia e si sono coordinate per unire le forze verso uno scopo comune, evitando sovrapposizioni e sprechi di risorse. La Fondazione ha anche coinvolto i 57 Comuni della provincia di Macerata e le Comunità montane ottenendo 10 proposte di collaborazione concrete e operative e il passo successivo sarà la scelta del luogo ove realizzare la struttura, con quel Comune conseguente partner.

 

Come sarà la struttura

La Fondazione realizzerà direttamente una (o due) Residenza Protetta da porre al servizio della collettività del maceratese. L’impostazione sarà modulare in modo da affiancare alla struttura centrale dei moduli aggiuntivi per soddisfare ulteriori esigenze socio-sanitarie-assistenziali della popolazione. Ogni struttura avrà una capacità ricettiva di 100 ospiti, incrementabili, con una fisionomia flessibile per adattarsi alle effettive esigenze dell’utenza. L’impatto sarà positivo sia in termini d’incremento del numero dei posti di accoglienza che occupazionali.

 

Un po’ di numeri

La Residenza protetta sarà estesa per almeno 4mila mq con un costo di realizzazione stimabile in 7/8 milioni di euro. A 100 posti letto sul piano sanitario e socio-assistenziale corrisponderanno 75/80 nuovi posti di lavoro. In ogni struttura saranno applicate le tecnologie più moderne e avanzate. La Fondazione si limiterà alla sola realizzazione, la gestione sarà dell’Ente partner o di un terzo soggetto pubblico o privato con idonea professionalità.

F. Pallocchini

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