“Tonì” Bellesi: Caricature come segni d’amore

(Dal Catalogo della mostra “Belfortesi D.O.C. 20 anni di caricature”

“L’arte sottile della caricatura” Antonio Bellesi (Tonì) – Agosto 2003

 

La provincia, la Vibrante e multiforme provincia italiana che fa della nostra nazione il Paese più bello del mondo, spesso nasconde e conserva ricchezze sorprendenti, tanto nella natura dei luoghi come, e ancor più, nella civiltà delle persone. Persona, appunto, prima che artista, e uomo cordiale e sincero prima che grande maestro della Caricatura, è Antonio Bellesi – Tonì per gli amici e per l’arte – che mi onoro di conoscere da molti anni, e mi onora il dividere con lui la gioia e la passione per l’Umorismo. Aggiungerei, se Tonì me lo permette, che divido con lui anche quel genuino e fortificante “provincialismo” che sa ancora custodire il gusto del tempo, il piacere della cortesia, l’amore per le emozionanti semplici cose. Ho conosciuto Tonì all’inizio della mia attività di direttore artistico della Biennale internazionale dell’Umorismo di Tolentino, durante la festosa cerimonia della Premiazione dei Vincitori. Era il 1991, un anno magico per Antonio Bellesi caricaturista, che vincendo l’ambita “Targa Mari” – massimo premio per i Caricaturisti di tutto il mondo – aggiungeva ai suoi molti meriti artistici e umani un riconoscimento internazionale di eccezionale prestigio. In quella occasione la Biennale fu inaugurata nientemeno che da Federico Fellini e Giulietta Masina, quasi a rendere ancora più “mitica” la splendida affermazione di Tonì. Invece lui, il gentiluomo maceratese (o belfortese?) Antonio Bellesi, non è mai stato un mito. O meglio, lo è da sempre per i suoi numerosi e affezionati ammiratori (ed io fra questi), ma lui preferisce non sentirsi “personaggio”. Questa sua connaturata riservatezza e gentilezza di uomo sono semplicemente, io credo, segni d’amore. Che si integrano in perfetta assonanza con la sua prorompente e sanguigna energia di caricaturista. Dopo aver osservato, “catturato” e pennellato mille Personaggi famosi, oggi Tonì ci racconta Belforte del Chienti, e lo fa attraverso le quotidiane e vivide facce degli amici e i volti straordinariamente ordinari della gente della sua terra, illuminando questa piccola piazza di paese con l’arte e il sorriso. E anche questo, caro Tonì, pur volendolo nascondere, sappiamo bene che è un altro dei tuoi generosi segni d’amore.

Melanton

 

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