di Claudio Principi
Opinione di camionista
Anni ‘60, Andò de Scatasta, un camionista che effettua trasporti per conto terzi, va in ospedale per far visita a un amico ricoverato da qualche giorno. Costui giace sul letto supino e ha in volto come una museruola di tubicini per la somministrazione di ossigeno. Il povero degente saluta con una mano l’amico e poi, con un filo di voce, gli fa: “Andò mmia, lo vidi come m’ha ‘mbracato? Che dici, pòzzo jì bbène?” (Antonio mio, lo vedi come mi hanno imbracato? Che dici, posso andare bene?) “Vai vène scì – lo rassicura Andò – Perdìo, vai a mmetano e tte còsta de mino!” (Vai bene sì, perdinci, vai a metano e ti costa di meno!).
L’avaraccio
Osservano nella bacheca del fotografo del paese la fotografia di un proprietario terriero noto per la sua esosità e avarizia, in cui lo si vedeva raffigurato con gli occhiali abbassati sul naso e con lo sguardo ben al di sopra delle lenti, Grignì ha commentato: “Per la Madonna!, je sa fatiga anghi a ccunzumà’ ll’occhjali!” (Per la Madonna! gli dispiace anche consumare gli occhiali).
Il Paradiso in dubbio
Si narra che Remo de Murdì, un vecchio contadino malato da oltre un mese e al quale don Pietro Flamini, vecchio prete alla buona, semplice e pacioso, ha portato il viatico, appena ricevuto l’olio santo, abbia fatto cenno al prete di avvicinarsi con l’orecchio per dirgli, con un fil di voce: “Don Pietro mia, se lu Paradisu non ge fusse, sarrìa ‘na frecatura nnèrta tando!” (Don Pietro mio, se il Paradiso non ci fosse sarebbe una fregatura grossa tanto!). Rispose il sacerdote: “Vanne tranguillu! perché casannomai la frecatura più nnèrta sarrìa per me, che per jicce sicuru me so’ fattu prete!” (Vai tranquillo! casomai la fregatura più grossa è per me che per andarci sicuro mi sono fatto prete!).