Le compro nuove e ti ridò indietro l’usato!

Continua la saga delle storie accadute davvero in un negozio di calzature

 

Le donne si sa amano molto le scarpe e ne comprano in gran quantità per… avere tanti numeri! Prosegue così la nostra rassegna di episodi curiosi dove il gentil sesso fa la parte del leone. Un giorno si presentarono due amiche, una doveva acquistare delle scarpe. Dopo aver dato uno sguardo, la donna chiese dei modelli e li fece provare all’amica, lei osservava come l’avrebbero vista gli altri: preferiva l’estetica al confort e alla calzabilità. Le scarpe acquistate… all’amica calzavano benissimo! Benché gli scienziati stiano studiando il teletrasporto… la telemisurazione delle calzature non è ancora fattibile. Telefonò in negozio una signora chiedendo un modello particolare di calzatura vista sul web, dopo essersi assicurata la disponibilità chiese: “Come si portano?”. Una signora dovendo acquistare gli stivali per la figlia li provava, le descriveva il modello e le sensazioni di calzabilità al cellulare, dimenticando, particolare fondamentale quando si va ad acquistare delle calzature, che i piedi erano i suoi! Naturalmente il negoziante fece presente alla donna che le scarpe vanno misurate personalmente. Una signora entrò nel negozio e acquistò due paia di calzature, al momento di pagare tirò fuori un paio di scarpe acquistate tre anni prima e mai usate per scalarle dal nuovo acquisto. Al che il negoziante pensò: “Se lo facessero tutti i clienti, ci vorrebbe un magazzino per quelle fuori stagione!”. Nel reparto occasioni (a metà prezzo) ovviamente non sono disponibili tutti i numeri e colori. Un uomo di Ancona accompagnato dalla consorte vi aveva trovato a un prezzo stracciato un paio di calzature nel colore e della misura adatta. La moglie invece voleva acquistare le calzature solo per lei e rivolgendosi al marito gli disse: “Non le comprare adesso, tanto arriveranno sempre modelli nuovi”. Il negoziante rimase sbalordito: “Io ordino con largo anticipo i nuovi modelli, non le rimanenze di una o due stagioni fa!” Nel giro di soli dieci anni la numerata media si è alzata di due punti (da 37 a 39) per cui 32, 33 e 34 so-no numeri difficili da trovare sul mercato, solo in Sardegna esiste un’alta percentuale di donne che ancora calzano queste piccole scarpe. Di solito il numero 34 è raro da trovare in quanto le grandi aziende non lo producono più. Si presentò una signora, insoddisfatta dopo aver provato una trentina di modelli si rivolse all’esercente comunicandole che l’aveva mandata un altro rivenditore. Costui rispose calmo: “Si è chiesta perché un commerciante consiglia alla sua cliente di rivolgersi a un negozio concorrente?”. Chiaramente cercava di disfarsene perché incontentabile e impossibile da soddisfare. Una donna dall’aria giovanile, sui cinquanta anni, cliente esigente con i polpacci un tantino voluminosi cercava un paio di stivali adatti a lei. Il titolare chiamò la commessa e le disse a bassa voce in dialetto: “Un paio di stivali per delle pesce grosse”. La cliente dall’ottimo udito sentì e si rivolse stizzita al titolare redarguendolo sonoramente con un linguaggio scurrile… poi tutto si risolse nell’ilarità generale. Un giorno si presentò una donna con due figli grandi. La ragazza voleva prendere il tipico scarponcino invernale giallone Timberland. Provandoli costatò che le occorreva un 43 (generalmente il 43 è un numero da uomo). La mamma sosteneva che lo scarponcino era diverso nella forma tra uomo e donna. Insistendo nella diversità della forma pretese di mettere a confronto un 37 con un 43. Così la donna esclamò in romanesco: “Mi vuole dire che sono uguali? Mi vuole truffare”. Il titolare sfinito dall’e-stenuante trattativa, non pensando alle conseguenze le rispose: “Le metta il 37!”. La donna si mise a urlare e a inveire contro il proprietario e si allontanò dal negozio, con stupore dei clienti più lontani che non avevano ben compreso l’accaduto. Un giorno in cui il negozio era molto affollato tre ragazzi s’impossessarono di un paio di scarpe. Il titolare ricostruendo l’episodio risalì al nonno di uno dei tre e lo avvertì telefonicamente. L’anziano si attivò prontamente e il giorno dopo fece ritornare in negozio il giovane accompagnato dal padre, il quale gli ordinò di riconsegnare le scarpe. Con grande sorpresa il giovane tirò fuori dallo zaino… tre paia di scarpe! porgendole allo sbalordito commerciante: altro che un solo paio! Il consumismo ha pervaso anche il settore delle calzature. Un’alta percentuale di donne e di giovani ripara le calzature nel breve periodo che vanno di moda, ma non si curano di aggiustarle per l’anno successivo. Ormai la durata è legata al periodo di moda, dopo anche le scarpe buone non si usano più: usa e getta!

Eno Santecchia

 

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